Cronaca

Accesa discussione sull'ex Snum:
"Brutto"; "Ma il supermercato serve"

C’è chi lo paragona al sarcofago di triste memoria di Chernobyl, chiedendosi se “quelli che hanno approvato il progetto del supermercato in via Giordano sono gli stessi che ti fermano i lavori a casa se sbagli a piantare un chiodo”, e chi reclama che ci sarebbe voluta una consultazione popolare prima di innalzare un edificio tanto impattante tra via Giordano e via Cadore. Ma c’è anche chi, tra gli oltre 140 commenti a un post pubblicato ieri sul social Non sei cremonese se … prende atto che l’edificio è evidentemente stato autorizzato dall’amministrazione comunale e vagliato dalla commissione paesaggio, per cui bisogna accettarlo così com’è.

Certo che i primi passi per la costruzione del nuovo supermercato Eurospar stanno facendo discutere residenti e passanti, abituati da anni a vedere una spianata che molti avrebbero preferito trasformata in parco pubblico. Cosa evidentemente impossibile perchè la proprietà è privata, della Aspiag service di Bolzano che l’ha acquistata dal gruppo cremonese Findonati.

Come spesso succede in città ad ogni nuovo intervento urbanistico, pareri negativi e positivi sono abbastanza equivalenti, anche se la bilancia pende più sul lato della critica. C’è chi ad esempio scrive che il progetto “era già bocciato quando mesi fa hanno abbattuto gli alberi lungo il marciapiede per far spazio a lui. Bocciatissimo”, ma anche chi ricorda lo stato dell’area prima delle demolizioni: “Rivogliamo subito la discarica piena di topi che c’era prima”, si chiede un commentatore, “comunque esiste un progetto con relativo rendering e poi cosa vi aspettavate? Un edificio rinascimentale con all’interno un supermercato?”

“Per i residenti della zona fa comodo, dato che i supermercati più vicini da raggiungere sono la Coop di via del Sale e l’ Esselunga”, scrive un altro interlocutore. “Per l’estetica preferisco il sarcofago di adesso che l’abbandono che è esistito per 30 anni!!”
Un altro partecipante alla discussione invece non vede assolutamente l’utilità di avere un ennesimo supermercato e l’edificio in costruzione è definito “un abominio dell’architettura”. “Non sarebbe stato meglio lasciare quella zona libera, piantare qualche albero, creare un’area gioco e magari avere un gazebo per merende e aperitivi?”, mentre c’è chi afferma di non voler discutere dell’estetica finchè non sarà finito, ma non vede l’esigenza di dover continuare a costruire edifici commerciali.

“Si spera che verrà almeno tinteggiato non in modo monocromatico ma con uno studio approfondito su varie scale di colore. Ma essendo nel settore dell’edilizia”, afferma un altro, “uscirà  la solita tonalità grigio o tortora. Comunque la definizione sarcofago è appropriata”.

E ancora: “Dando per assodato che un supermercato in zona ci potesse stare non sta a noi guardare i rendering e men che meno scegliere le soluzioni, ci sono uffici apposta in comune che come al solito si sono dimostrati non idonei. La vista è impattante, nel 2023 ci potevano / dovevano essere soluzioni meno invasive. Il risultato è osceno e rovina, se possibile, una via già pesantemente brutta di suo. Avanti così”.

La parte posteriore dell’edificio incombe pesantemente sulla stretta via Ratti, oscurando la visuale delle case limitrofe, ma l’ingresso dell’edificio dovrebbe essere a vetrate, come nello stile delle medie distribuzioni del gruppo Despar. Il nuovo supermercato darà lavoro a circa 35 persone.

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