Tina Turner e la love story con Aragozzini: “Anni d’amore bellissimi”
(Adnkronos) – “Due anni e più, meravigliosi, in cui ho scoperto una Tina straordinaria, fuori dal normale come artista e come donna”. A raccontarlo a ‘Un giorno da Pecora’ è Adriano Aragozzini, che rivela molti dettagli sulla sua relazione amorosa, di cui forse pochi sanno, con Tina Turner. L’impresario racconta come conquistò la regina del rock: “Ai primi due spettacoli che fece in Italia non andai. Al terzo, Tina disse ai miei collaboratori: se non viene Adriano io me ne vado. Io avevo già deciso di andarci quindi ci incontrammo e ci abbracciamo. Quella sera poi organizzai una cena nella mia suite, solo io e lei”. E cosa accadde? “Le dissi: voglio fare una cosa straordinaria, mi autorizzi? Lei rispose di sì e mi porse le labbra per baciarmi”.
Ma la risposta di Aragozzini non fu quella che ci si può aspettare. “Mi alzai in piedi, tirai fuori la rivoltella e sparai tre colpi in aria”, ricorda. “Si, non so perché lo feci. Ma io in quel periodo giravo con delle valigette piene di soldi ed ero sempre armato”. Come reagì la cantante? “Si spaventò -racconta Aragozzini a Rai Radio1- poi mi guardò e rise per mezz’ora”. Quando vi fidanzaste ufficialmente? “A Roma, durante una tournée. Eravamo seduti in un ristorante e lei mi abbracciò. Siamo rimasti insieme per più di due anni”
Aragozzini spiega poi i motivi della fine della relazione: “Purtroppo finì per colpa mia. Avevo chiesto l’affidamento di mia figlia alla mia ex moglie, la quale mi fece togliere il passaporto e quindi non potevo più viaggiare. Lei invece mi mandava in continuazione telegrammi nei quali mi comunicava in quale città si trovava. Per questo finì in modo abbastanza naturale. Ma nel 1990 venne a Sanremo solo per farmi un piacere”. Il manager di tanti Sanremo ricorda poi un momento particolarmente felice della relazione. “Una splendida vacanza che facemmo alle isole Roques del Venezuela, dove non c’era nulla a parte la villa dove eravamo. Furono giorni indimenticabili -dice emozionato- Tina mi chiamava con un soprannome affettuoso, Baby”.