Cronaca

Il furto del violino e il bullo della
Bissolati. Condanne definitive

Il violino del commercialista recuperato dalla polizia

Il 22 maggio scorso i carabinieri di Cremona hanno portato in carcere, in esecuzione di un ordine di esecuzione pena, Liridon Fejza, 23enne kosovaro, nel novembre del 2021 condannato a 2 anni e 4 mesi di reclusione per rapina aggravata. Il giovane aveva fatto da “palo” nella vicenda del furto del violino commesso il 16 febbraio 2021 nello studio del commercialista cremonese Massimo Serventi. Fejza, per il quale ora la condanna è diventata definitiva, era stato processato con il rito abbreviato, mentre a giudizio erano andati il presunto complice e il ricettatore del violino. Il 29 marzo del 2022 Francesco Di Roma, pavese, considerato l’autore materiale del furto e dello spintone dato a Serventi durante la fuga, era stato assolto, mentre Stefano Barca, cremasco, era stato condannato a tre anni di reclusione e a 1.200 euro di multa per aver ricettato lo strumento.

Lo scorso 23 maggio, invece, i militari di Cremona, sempre in esecuzione di un ordine di esecuzione pena, hanno arrestato un 21enne straniero, pregiudicato.

Il giovane si trovava già agli arresti domiciliari per un’altra vicenda che lo aveva visto coinvolto il giorno di Pasqua, quando una pattuglia del Radiomobile aveva intimato l’alt ad un’auto, una 500 con quattro persone a bordo, che era sgommata seminando il panico in mezzo al traffico. Era stata inseguita, non senza difficoltà, fino in via Milano dove, all’incrocio con via Corazzi, il conducente aveva provato a girare verso destra, perdendo il controllo del mezzo per l’elevata velocità e finendo la corsa sul cordolo del marciapiede, danneggiando l’auto in maniera grave. I quattro erano scesi dalla macchina ed erano scappati in direzioni opposte. Il conducente, risultato essere proprio il 21enne, era stato raggiunto e bloccato da un militare, ma aveva provato a scappare, spingendo e strattonando il carabiniere. Per questo motivo era stato immediatamente immobilizzato e ammanettato per resistenza a pubblico ufficiale. Dopo la convalida dell’arresto era stato posto ai domiciliari.

Il provvedimento restrittivo che gli è stato notificato il 23 maggio riguarda invece una condanna a due anni di reclusione per alcune rapine emessa dal tribunale per i minorenni di Brescia nel maggio 2022, poi riformata dalla Corte d’Appello nel febbraio 2023 e ora divenuta definitiva ed esecutiva.

A metà febbraio del 2019 due giovani avevano presentato denuncia per le rapine subite la sera del 12 giugno 2019 durante una festa alla canottieri Bissolati. I ragazzi erano stati aggrediti intorno alle 23.00 con calci e pugni da un gruppo di cinque o sei giovani che avevano intimato loro di consegnare i soldi che avevano. Uno dei ragazzini aveva provato a resistere, ma era stato nuovamente colpito con pugni e schiaffi e alla fine aveva consegnato una banconota. Quella stessa sera la baby gang aveva commesso altri episodi analoghi. Le indagini, condotte dagli uomini della Squadra Mobile della Questura, avevano consentito di individuare i presunti autori delle rapine, tra i quali il 21enne, che all’epoca aveva 17 anni e che le vittime avevano riconosciuto come uno dei più violenti della banda. Nel 2022 il bullo era stato condannato dal giudice del tribunale per i minorenni e a marzo è stata dichiarata l’esecutività della condanna. Ora dovrà scontare la pena al Beccaria di Milano.

Il tribunale di Cremona, invece, aveva processato altri due ragazzi già maggiorenni, ma entrambi, il 14 febbraio scorso, sono stati assolti. È mancato il riconoscimento sia da parte delle vittime che dei testimoni.

© Riproduzione riservata
Caricamento prossimi articoli in corso...