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Meta, multa record da 1,2 miliardi per violazione norme Ue sui dati

(Adnkronos) – Meta è stata condannata a pagare una multa record di 1,2 miliardi di euro (1,29 miliardi di dollari) per una violazione delle leggi europee sui dati, secondo l’autorità irlandese per la protezione dei dati Dpc. 

Il caso riguarda il coinvolgimento di Facebook nella sorveglianza di massa da parte delle agenzie di intelligence anglo-americane, rivelata dal whistleblower statunitense Edward Snowden. L’azienda ha violato il Regolamento generale sulla protezione dei dati (Gdpr) dell’Ue, ha dichiarato il Dpc.  

Il Dpc è l’autorità nazionale indipendente responsabile della tutela del diritto fondamentale delle persone nell’Ue alla protezione dei propri dati personali. 

META ANNUNCIA RICORSO – ”Ricorreremo in appello contro la sentenza, compresa la multa ingiustificata e non necessaria, e chiederemo una sospensione degli ordini in tribunale”, fanno sapere in una nota Nick Clegg, presidente Affari Globali di Meta, e Jennifer Newstead, Responsabile Legale.  

”Migliaia di aziende e organizzazioni si affidano alla possibilità di trasferire dati tra l’Ue e gli Usa per operare e fornire servizi quotidiani -sottolineano Clegg e Newstead – Non si tratta delle pratiche di privacy di una sola azienda: c’è un conflitto fondamentale tra le norme del governo statunitense sull’accesso ai dati e i diritti di privacy europei, che i responsabili politici dovrebbero risolvere in estate”. 

”Non ci sono problemi immediati per Facebook in Europa -spiegano i due manager di Meta – La possibilità di trasferire i dati oltre confine è fondamentale per il funzionamento dell’Internet aperto globale. Dalla finanza alle telecomunicazioni, fino ai servizi pubblici essenziali come l’assistenza sanitaria o l’istruzione, la libera circolazione dei dati è alla base di molti dei servizi su cui facciamo affidamento. Migliaia di aziende e altre organizzazioni si affidano alla possibilità di trasferire dati tra l’Ue e gli Stati Uniti per poter operare e fornire servizi che i cittadini utilizzano quotidianamente”. 

”Senza la possibilità di trasferire i dati al di là delle frontiere, Internet rischia di essere frammentato in siti nazionali e regionali, limitando l’economia globale e impedendo ai cittadini di diversi Paesi di accedere a molti dei servizi condivisi su cui facciamo affidamento. Ecco perché fornire una solida base giuridica per il trasferimento dei dati tra l’Ue e gli Stati Uniti è stata una priorità politica su entrambe le sponde dell’Atlantico per molti anni”, spiegano i due manager di Meta. 

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