"Siccità e alluvioni: urge
un piano per la sicurezza"
Quanto avvenuto in Emilia-Romagna e nelle Marche deve riportare nel dibattito politico, in tutta la sua drammaticità e urgenza, il tema della cura del territorio e del rischio idrogeologico. Nel Def, Documento di economia e finanza del Governo, non c’è però alcun richiamo alla prevenzione e al dissesto idrogeologico. È inutile un piano di adattamento ai cambiamenti climatici, se poi non si prevedono le risorse. Bisogna mettere qui i soldi, altro che ponte sullo stretto!.
Lunghi periodi di siccità e intense piogge in poco tempo sono due facce della stessa medaglia: gli effetti della crisi climatica. Negarla, come fanno alcuni esponenti della destra, si pensi a Vittorio Feltri, non solo è sbagliato, ma soprattutto irresponsabile. In un’ottica di adattamento ai cambiamenti climatici, abbiamo il dovere di rimettere in cima all’agenda politica di Regione Lombardia e di tutto il Paese la necessità di mettere in sicurezza i nostri territori e l’avvio di questa nuova legislatura può esserne l’occasione.
La legge 9/2020, il cosiddetto Piano Lombardia, si è rivelata, a tal proposito, una incredibile occasione sprecata dalla giunta regionale e dalla maggioranza di centrodestra che, invece di investire in una seria programmazione per la cura del territorio, ha preferito piccoli interventi, la maggior parte dei quali per nulla attinente alla prevenzione del dissesto idrogeologico. La nostra regione vanta, inoltre, un pessimo primato per quanto riguarda il consumo di suolo – perfino durante la pandemia, nel 2021, con 883 ettari consumati in più – e non ha ancora una normativa che regolamenti gli insediamenti della logistica che, lungo tutta la fascia pedemontana e la bassa, si stanno moltiplicando a dismisura.
Se quanto è avvenuto in Emilia-Romagna e nelle Marche fosse accaduto anche in Lombardia, saremmo, come minimo, nelle stesse condizioni, se non peggiori.
Matteo Piloni, consigliere regionale del Pd