Cronaca

Cremona Solidale, i conti tornano
a sorridere: 2022 in utile

Presentato il bilancio consuntivo: risultato d'esercizio superiore a 200mila euro

Ha chiuso con un utile finale di 217.759 euro (311.981 ante imposte) il bilancio d’esercizio 2022 di Cremona Solidale, l’azienda comunale di servizi alla persona. Lunedì scorso la presentazione dei risultati in commissione Welfare da parte del direttore generale Alessandra Bruschi.
Il risultato arriva dopo due anni di disavanzo (2019 e 2020) e dopo un 2021 già in positivo, per oltre 320mila euro. Nel 2022 ha giocato un ruolo importante l’aggiornamento delle tariffe sanitarie di remunerazione da parte della Regione per le unità di offerta residenziali e semiresidenziali per anziani e disabili, un aumento del 2,5%.

In commissione sono stati passati in rassegna tutti i servizi aziendali a cominciare dalla gestione della Rsa, che evidenzia ricavi per 7.136.451 euro, in aumento rispetto all’anno precedente del 7,7%. Parallelamente sono cresciuti anche i costi (+6,2%), con un margine operativo ancora in negativo (-154.059 euro) ma in recupero rispetto a quello del 2021 (-335.600). Comune e Fondazione Città di Cremona hanno contribuito per 146.580 euro, mentre Ats Valpadana ha riconosciuto prestazioni dell’anno precedente per oltre 208mila euro.

Il servizio di Cure Intermedie (ex riabilitazione) ha un risultato positivo grazie a ricavi totali cresciti del 6,9% rispetto al 2021 e costi scesi dell’1,3%, con un margine operativo positivo in aumento, grazie soprattutto al riconoscimento da parte dell’Ats delle produzioni dell’anno precedente (290.628 euro). Comune e Fondazione Città di Cremona hanno contribuito per questo segmento con oltre 33mila euro.

Ricavi ridotti sul fronte dei Centri Diurni Integrati (-194.700 euro), quattro in tutto, di cui quello di via Milazzo (CDI Ozanam) con un margine operativo negativo per 80mila euro, mentre è positivo quello dei CDI Barbieri di via 11 febbraio e Soldi in via Brescia. Lo sbilancio tra costi e ricavi è imputato dal minor contributo pubblico erogato dall’Ats rispetto a quanto stimato in precedenza, quasi 200mila euro in meno.

Altra parte importante dei servizi di Cremona Solidale è costituita dall’Adi, assistenza domiciliare integrata, che si prende cura dei pazienti che escono dall’ospedale restando al proprio domicilio: oltre 14mila gli accessi effettuati nel 2022, l’82% dei quali effettuati da infermieri, il 16% da fisioterapisti e il 2% da Oss e Asa. Dal 2019 l’attività era sempre stata in aumento che si è arrestato nel 2022 a causa della “perdita delle prestazioni Covid previste nel piano della pandemia 2020-2021 e terminate nel primo trimestre 2022”, oltre ad altri fattori. Il risultato alla fine è di costi aumentati di circa il 2% e di ricavi diminuiti dell’8,8%, con un margine operativo negativo per 28.565 euro.
In negativo anche il servizio di RSA aperta, la cura e l’assistenza a domicilio dei “grandi anziani” con età superiore a 75 anni e gravi compromissioni, oppure persone con demenza accertata o ancora presenza di un  abbracciocaregiver solo e provato dal percorso di cura. I ricavi sono cresciuti del 13,6% e i costi del 3,8% .

In positivo invece i restanti servizi di Cremona Solidale: servizi ambulatoriali, Comunità alloggio per anziani Duemiglia, Progetto casa Barbieri, che vede l’azienda impegnata con Comune e Fondazione Città di Cremona nel welfare di comunità di via 11 febbraio, e Progetto disabilità, ossia i centri diurni per disabili, gestiti da soggetti esterni.

I costi dell’energia hanno pesato anche sull’azienda di via Brescia: la spesa per le utenze è cresciuta di 824.271 euro tra 2021 e 2022, da 1.383.000 a 2.207.000. Ciononostante, il risultato positivo – afferma il direttore generale Bruschi – “deriva dal governo dei consumi e dal governo dei costi mediante una ristrutturazione interna che ci ha permesso di recuperare. Sul fonte della spesa energetica ha contribuito anche il Comune, che ringraziamo, con 200mila euro”.
Da un organigramma “orizzontale” precedente al 2022, “abbiamo proposto un organigramma più verticale, molto più strutturato e con diverse figure nuove che prima non esistevano. Un rinnovamento che è andato di pari passo con la cessazione di molte figure per raggiunti limiti di età: 100 persone nuove tra pensionamenti e turn over (più del 25%) e abbiamo inserito una serie di nuove funzioni aziendali. Anche da qui deriva il risultato economico positivo e questo è per noi motivo di grande soddisfazione”.

Per quanto riguarda gli sviluppi futuri, il programma si articola su quattro filoni: assistenza, governance, gestione aziendale e progetti – ricerca.
“In particolare, stiamo investendo tantissimo sul percorso Alzheimer e a breve provvederemo  alla riqualificazione di tutti gli arredi del nucleo Alzheimer, anche con la collaborazione di Fondazione Città di Cremona”, in un progetto che include anche l’utilizzo dell’intelligenza artificiale per monitorare i pazienti e indicare le migliori strategie di approccio. E poi, “formazione e ricerca, non solo attraverso convegni e attività formative, ma anche attraverso rapporti diretti con l’università di Brescia: “Abbiamo ripreso i tirocini per gli infermieri, rinforzato la convenzione per il corso di laurea in fisioterapia, e attivato una convenzione con UniBs attraverso l’Ats per gli assistenti sanitari. E in futuro ospiteremo gli specializzandi in Geriatria”. gbiagi

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