Politica

Concerto rap, Burgazzi: "Aspettiamo
esito processi prima di giudicare"

Lo ha detto l'assessore alla Cultura nell'articolata risposta alla capogruppo della Lega Sommi che chiedeva al Comune di prendere le distanze dal concerto di Rondo da Sosa del 2 settembre.

Uno dei concerti del Tanta Robba Festival a porta Mosa

“Ci sono dei processi in corso, aspettiamo le sentenze prima di giudicare”, così l’assessore alla Cultura Luca  Burgazzi ha risposto all’interrogazione presentata dal capogruppo della Lega Simona Sommi che chiedeva al Comune di prendere le distanze dal concerto in programma il 2 settembre in piazza del Comune con i rapper Rondo da Sosa e Neima Ezza, organizzato nell’ambito del Tanta Robba Festival. Sommi tra l’altro ha ricordato come Cremona figuri nella mappatura nazionale delle baby gang redatta dal Ministero dell’Interno, uno dei “centri urbani che deve fare i conti con una presenza sempre più costante di gang giovanili violente; le baby gang sono gruppi di adolescenti e giovani che condividono un’identità comune e sono coinvolti in attività delinquenziali”, ha detto l’esponente leghista.

“Uno degli effetti peggiori dell’appartenenza a una gang è la violenza, spesso, ingiustificata. I membri della banda possono essere spinti a commettere molteplici reati per entrare a far parte del gruppo criminale” e quindi dare spazio a personaggi coinvolti in passato in episodi di delinquenza  giovanile è semplicemente inaccettabile, ha ricordato Sommi.

L’amministrazione comunale non arretra però rispetto a quanto già dichiarato. Burgazzi ha difeso la scelta di dare il patrocinio ad eventi non istituzionali, soprattutto quelli rivolti ai giovani: “Ci sono interi gruppi di giovani che si stanno strutturando anche dal punto di vista professionale per fare investimenti culturali; non sono eventi improvvisati, ma organizzati spesso in sinergia coi locali del centro storico.

“É  in campo musicale che questo fenomeno sta crescendo, come stanno crescendo le presenze per questa tipologia di eventi. Ricordo a titolo di esempio gli appuntamenti di ApeSi, Luppolo in rock, gli eventi dell’associazione Latino Americana, Circolo arcipelago, gruppi di studenti universitari e tanti altri che in queste settimane hanno all’attivo numerose proposte che stiamo cercando di sostenere attraverso specifici protocolli, finanziamenti e patrocini.
É in questo contesto che si inserisce anche il Tanta Robba Festival che ormai da anni rappresenta un appuntamento importante per la nostra città inserito anche in calendari nazionali come evento significativo nel panorama dei vari festival nazionali.
Un festival che ha sempre spinto per il coinvolgimento di aree più vaste di pubblico con proposte variegate che andassero ad intercettare mondi diversi, gusti musicali diversi come anche gli stessi organizzatori hanno specificato nel loro recente comunicato. Non è la prima, né sarà l’ultima contestazione rispetto a scelte artistiche specifiche (pensiamo alla scandalosa Traviata del Ponchielli, alle illustrazioni Sataniche di Tapirulan, al manifesto discinto di back to school ecc ecc) che per fortuna non competono alla politica, ma che vanno nella direzione di ampliare davvero l’offerta culturale della nostra città. Anche, e questo forse è l’elemento più significativo, andando ad
approfondire tematiche di strettissima attualità, tematiche che forse non ci piacciono, ma esistono e che non possono essere ignorate”.

Insomma, la posizione del Comune resta quella di non entrare nelle scelte artistiche, la bussola è quella di lasciare libertà in settori culturali che l’istituzione non intercetta. Peraltro in piazza del Comune nel 2018 si esibì il rapper Fabri Fibra, “con testi che non sono certo le ballate di Poliziano”, ha ribadito Burgazzi.

Per quanto riguarda le baby gang, la posizione è che i fenomeni di devianza giovanile non si possono  ignorare: “alcuni di loro (i due artisti, ndr) hanno in corso procedimenti rispetto a fatti sui quali sono aperti dei processi, questi faranno il loro corso e aspettiamo a fare valutazioni quando ci saranno le sentenze.  I due rapper in questione raccontano certo, anche rispetto alla propria biografia, situazione di difficoltà e di disagio. Per questa estate sono previsti in molti altri festival del nostro Paese quali ad esempio: Brescia, Como, Legnano, Gallipoli, Milano ecc. Quello che però è sbagliato è la condanna a priori. Poco avrebbero senso allora le varie iniziative politiche in carcere, se non diamo spazio a chi magari anche con fatica sta facendo percorsi di riscatto sociale e di uscita da situazioni complicate. La musica in questo è sempre stata un veicolo fondamentale e penso che la nostra città possa davvero essere un terreno in cui queste esperienze crescano e si integrino con l’importante tradizione della nostra musica cittadina”.

Altri sono i settori del Comune che si occupano di fenomeni criminali: ricordato l’impegno dell’ente sul carcere e su altre tematiche sociali. “La musica è sempre stata campo importante per comprendere la problematicità di certe componenti sociali – ha detto ancora Burgazzi –  e questo non è buonismo radical chic, fermo restando la completa contrarietà alla violenza collegata a qualsiasi evento musicale o sportivo”.

“Chi ascolta questa musica non è gente pronta a delinquere, molti di quei testi sono ascoltati dai nostri figli e nipoti, credo che sia necessario ribadire che il mondo giovanile è in grado di distinguere il contesto della musica da quello della violenza: gli adulti dovrebbero dare loro fiducia, senza necessariamente espellere dalla nostra esistenza cose che non gradiamo. Senza abdicare ad una funzione educativa certo, ma con la consapevolezza che ignorare o peggio reprimere ciò che si muove in città non aiuta nessuno”, ha concluso l’assessore ricordando anche che rispetto al tema sicurezza, ci saranno incontri preparatori con le forze dell’ordine e l’organizzazione ha già chiesto collaborazione di questura e prefettura”.

Del tutto insoddisfatta Simona Sommi: “Io non entro nel merito dei finanziamenti e delle location utilizzate in questi anni per i concerti. Io davvero non mi capacito di questa cosa, cerco di capire le motivazioni dell’assessore, ma non ne farei un problema di scelte artistiche. Non me ne porrei se queste iniziative fossero fatte da un privato. Non in senso censorio, ma ritengo che ci debba essere un limite, stiamo parlando di finanziamenti di un’amministrazione pubblica, che non può limitarsi alla presa d’atto di questi fenomeni discutibili. Deve impegnarsi per dare il proprio contributo e impegnarsi per l’educazione dei giovani. L’assessore Burgazzi si prenda la responsabilità per conto di questa amministrazione, della scelta etica fatta dal Comune dando il patrocinio”. gbiagi

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