Politica

Dimissioni Cottarelli, Pd locale:
"Perso punto di riferimento"

(foto Sessa)

“Le dimissioni di Carlo Cottarelli sono un dispiacere sia sul piano personale che sul piano politico, ma soprattutto per questo secondo aspetto perché il nostro territorio perde unico punto di riferimento che aveva a livello nazionale. Questo peserà sui territorio, nei rapporti con le Amministrazioni e le associazioni di categoria”. Inizia così il commento di Matteo Piloni, consigliere regionale lombardo del Pd.

Gli fa eco il segretario provinciale dem Vittore Soldo: “Dispiace perché viene meno la rappresentanza in parlamento di un esponente di centrosinistra, del Pd, per la provincia di Cremona e poi per il venire meno della possibilità di costruire un rapporto tra Cottarelli e i contenuti importanti che rappresenta e la nostra comunità politica fatta di militanti, ma anche di sindaci e amministratori locali”.

“Purtroppo prendiamo atto – dice ancora Soldo – di questa sua scelta che arriva dopo 7-8 mesi dalle elezioni: credo che sarebbe stata una bella sinergia la sua presenza a Roma e il rapporto con il territorio Immagino che la scelta derivi anche al fatto che un profilo come il suo non può non avere un ingaggio importante nel definire la linea politica del Pd nazionale Valuteremo con la segreteria provinciale se sia opportuno chiedere un momento in cui possa spiegare a chi ha contribuito e lavorato alla sua campagna elettorale i motivi della sua scelta”.

Piloni quindi aggiunge: “Quando ci si candida si può, si deve provare a vincere e ad avere un ruoloimportante, ma si può anche perdere. E quando si perde bisogna comunque mantenere il proprio impegno, costruire relazioni ecc. Questo non si è riuscito a fare, a me spiace molto anche perché Partito Democratico perde una figura che poteva continuare a dare un grande contributo dal punto di vista della competenza nel merito”.

“Il punto politico – conlcude il consideliere dem – è che il Partito Democratico deve continuare ad allargare la propria cerchia e non restringerla perché questo sarebbe ovviamente un danno non solo per il Pd, ma anche per il Paese per avere quella forza politica progressista e quella spinta alle riforme di cui questo ha grande necessità”.

 

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