Cultura

La storia della famiglia Biffi al
centro dei "Mercoledì provinciali"

La famiglia Biffi, i possedimenti, l’ascesa sociale: da produttori e venditori di formaggio a conti. E anche le splendide cascine, che ancora oggi puntellano il territorio, compreso l’affascinante oratorio della cascina di Ca’ del Pesce. Liliana Ruggeri e Cele Coppini, storiche e storiche dell’arte, hanno raccontato le vicende di questa antica e importante famiglia cremonese nell’ambito dei ‘Mercoledì provinciali’, una serie di incontri organizzati dalla Provincia di Cremona e dall’associazione culturale Adafa. Le due relatrici hanno ripreso il saggio, da loro curato, pubblicato sulla Strenna dell’Adafa del 2022.

Gli interventi si sono aperti con Ruggeri che è partita dal più famoso dei Biffi, Giovanbattista, commentando il famoso quadro dell’Accademia dei Pugni, che lo ritrae tra l’intellighentia milanese di fino Settecento: da Beccaria e Verri, da Lambertenghi a Porro. «Da questi incontri nascerà uno dei libri fondamentali per il nostro Paese – ha spiegato la storica – ‘Dei delitti e delle pene’, e in questo gruppo vi era a pieno titolo Giovanbattista, intellettuale, che conosceva il latino, il greco, il francese, leggeva e studiava di tutto». Ruggeri ha ripercorso le vicende economiche e famigliari dei Biffi, elencando le varie acquisizioni di terreni e cascine, tutte poste a San Felice, che diventa quasi un loro feudo, e gli imparentamenti con altre famiglie nobili, fino a quando il nome Biffi scompare, fuso con i Sommi-Picenardi, ma non prima di aver ricevuto il titolo di conti e lo stemma araldico, dove campeggiava l’aquila, il marchio che contraddistingueva la loro mercanzia quando ancora erano semplici formaggiai.

Cele Coppini ha ricostruito virtualmente l’oratorio di Ca’ del Pesce a San Felice, attraverso le visite pastorali che i vari vescovi hanno effettuato nella chiesetta privata dei Biffi, che risale al 1699, visite di Omobono Offredi, Novasconi, Bonomelli. Consultando i documenti conservati nell’Archivio diocesano, la studiosa ha potuto descrivere, fin nei particolari e le attribuzioni, dei dipinti conservati, come era fatto l’altare, i piccoli matronei che consentivano ai Biffi di prendere parte alla messa in disparte.
Al prossimo incontro di mercoledì relatore sarà Giovanni Fasani, medico e storico, che tratterà ‘La medicina cremonese, tra il XVI e il XVIII secolo’.

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