Cronaca

Processo Tamoil, colpo di scena Anche il Ministero dell'Ambiente sarà parte civile: la sua costituzione all'udienza del 19 luglio

Sopra, Salvini (foto Francesco Sessa) e Tamoil

Colpo di scena per la vicenda Tamoil. Anche il Ministero dell’Ambiente si costituirà parte civile al processo. Lunedì infatti, alle 19,47, è arrivato all’Ufficio del Gip-Gup presso il Tribunale di Cremona, un fax da parte del dirigente avvocato Annaclaudia Servillo del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del mare, di Roma, via Cristoforo Colombo, con il quale si chiedono informazioni sullo stato del procedimento contro la Tamoil ed in modo particolare se all’udienza del 7 giugno siano state ultimate le formalità di verifica della costituzione delle parti ed eventualmente quale sia la data della prossima udienza. E’ evidente che il Ministero intenda esercitare il suo diritto di costituirsi parte civile. Questa mattina il Giudice Guido Salvini ha comunicato al Ministero che la prossima udienza si terrà dinnanzi al Gup il 19 luglio e che tutti gli atti sono a disposizione del Ministero, anche scannerizzati. Salvini ha poi aggiunto che non si è ancora conclusa la costituzione delle parti e neppure concluse le relative formalità.

Pare, inoltre, che siano pronti a costituirsi parte civile anche un gruppo di soci della Canottieri Flora, società finora rimasta fuori dal procedimento diversamente dal Dopolavoro Ferroviario, da un gruppo di soci della Canottieri Bissolati. Andranno ad aggiungersi a Gino Ruggeri, tesoriere del circolo radicale Piero Welby di Cremona, come cittadino elettore di Cremona, a Lega Ambiente di Cremona, a Lega Ambiente regionale.

Dunque resta al palo solo il Comune di Cremona che, come ha tenuto a sottolineare il sindaco Perri durante il consiglio comunale “aperto” della scorsa settimana, non intende costituirsi in quanto “nei vari incontri e confronti ai quali ho partecipato, si è pensato al lavoro ed anche alla salute. L’accordo, più unico che raro, sottoscritto a Roma sulla Tamoil, ha rappresentato e rappresenta il punto di partenza che permette di ridare vita all’area occupata dalla raffineria. Perché avremmo allora dovuto demolirlo? Non si tratta di una partita chiusa, ed infatti vigileremo attentamente, con tutti gli strumenti che abbiamo a disposizione, perché quanto concordato venga rispettato ed eseguito nel migliore dei modi. Abbiamo ottenuto che si partisse con la bonifica, per citare solo un esempio, e non si tratta certo di un risultato da poco. Lo ribadisco con forza: quell’accordo è stato una conquista che intendiamo portare avanti vigilando che tutto venga eseguito in maniera corretta”.

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