Lettere

25 aprile: "Giustizia sociale migliore
antidoto contro il fascismo"

da Giancarlo Corada - Presidente Anpi Provincia di Cremona

L’intervento alla celebrazione del 25 aprile in piazza del Comune a Cremona.

Cittadine e cittadini, Autorità, rappresentanti di Associazioni, Sindacati e Partiti, grazie per essere qui, ancora una volta, per festeggiare la Liberazione del nostro Paese dall’occupazione straniera e dalla Dittatura fascista. Liberazione, che ci ha dato la libertà e la pur zoppicante democrazia di cui godiamo. Il 25 aprile è quindi, sì, anche “Festa della libertà”, ma perché qualcuno ce l’aveva tolta, la libertà, e qualcun altro ce l’ha ridata.
E’ davvero inaccettabile che, a tanti anni di distanza e con tanti studi a disposizione, si assista, come è avvenuto nelle scorse settimane a tentativi di falsificazione della storia o, nel migliore dei casi, di rimozione del nostro passato. Per di più, da parte di persone con rilevanti incarichi pubblici.
Ed allora diciamole noi, nelle tante piazze d’Italia, alcune semplici verità accertate dalla storia, che dovrebbero essere scolpite nelle menti e nei cuori di tutti gli Italiani.

1°) La Liberazione non è stata solo Liberazione dai tedeschi ma dalla Dittatura fascista e dall’ideologia nazifascista.

2°) La Dittatura fascista è stata un “male assoluto” non solo per le Leggi Razziali. E’ stata razzista e guerrafondaia fin dall’inizio. Ha negato fin dall’inizio libertà e diritti. Ha fin dall’inizio picchiato, imprigionato, torturato, ucciso gli oppositori ed i “diversi”. Ha portato l’Italia in una guerra folle, causando distruzioni, dolori e mezzo milione di morti.

3°) La Costituzione è nata dalla Resistenza a tanti obbrobri. E’ nata in montagna, in pianura, nei luoghi di lavoro e di studio, nelle case di quei patrioti (donne soprattutto) che aiutavano ebrei, ex-prigionieri, renitenti alla leva, oppositori, mentre altri italiani accompagnavano sui treni blindati ai campi di sterminio quegli innocenti, colpevoli solo di  esistere o di volere un mondo migliore. E’ nata, la Costituzione, dalle sofferenze e dal coraggio di donne ed uomini che hanno combattuto e sono morti per le nostre libertà.

4°) Nella Costituzione non c’è la parola Antifascismo perchè tutta la Costituzione è antifascista! Lo è quando vieta esplicitamente la ricostituzione sotto qualsiasi forma del disciolto partito fascista. Ma lo è anche dove tratta argomenti apparentemente lontani dalla
politica. Lo è, ad esempio, dove parla della segretezza della corrispondenza, perché il fascismo la violava; o dove parla dell’autonomia degli Enti Locali, perché il fascismo la vietava; o dove sancisce la libertà di movimento, perché il fascismo la proibiva. E così via.
L’identità fascista, lo dice lo Statuto del PNF, si riassume nel motto “credere, obbedire, combattere”. La Costituzione è l’esatto contrario: esalta il pluralismo delle idee ed il confronto, il ragionare con la propria testa, l’obbedire alle Leggi e non ad un Capo, il rifiuto della guerra come modo per risolvere i contenziosi fra gli Stati. La Costituzione è tutta antifascista!

5°) Non tutti gli italiani sono stati e sono “brava gente”. Come bene dice il Presidente Mattarella, parlando anche dei fascisti di altre nazioni: “I fascismi sono stati complici degli orrori nazisti, perché consegnarono i propri concittadini ai carnefici”. I gravissimi crimini di guerra commessi dai fascisti non sono stati puniti. Un elenco di almeno mille criminali di guerra italiani (in Grecia, nella ex-Iugoslavia, in Africa) è rimasto per decenni a giacere, a far polvere, nei cassetti delle scrivanie di chi avrebbe dovuto far giustizia.

6°) Già il fascismo manipolava la storia. Faceva, ad esempio, degli eroi del Risorgimento i propri anticipatori, in nome dell’amor di patria. Ed intanto, il fascismo, infeudava l’Italia alla Germania, cedeva vasti territori del nostro Paese al Reich, accettava che i tedeschi negassero la qualifica di prigionieri di guerra agli eroici soldati italiani che avevano rifiutato in massa di combattere per la Repubblica di Salò. Quale amor di Patria! Solo retorica! Liberiamo certe parole. Togliamo la patina nera da termini come patria, coraggio, dignità, onore. E’ stata la Resistenza a restituire dignità ed onore all’ Italia, paese sconfitto e colpevole di brutalità.

7°) Per queste ragioni (e tante altre che tralascio) non si può essere neutrali, non si può dichiararsi “afascisti”. L’indifferenza, il dire che avevano ragione un po’ gli uni ed un po’ gli altri, è impossibile ed ingiusta, anche se diffusa. Alcuni faticano persino a pronunciare certe parole:  antifascismo, partigiani… Gli ignavi, secondo Dante, neppure sono degni di stare all’Inferno.

***

Ecco: ho indicato alcune ragioni che dovrebbero fare dell’Antifascismo una scelta quasi prepolitica! Ma, dicono molti: “Tutto ciò è passato. Guardiamo al domani”. Certo! Il nostro impegno non può essere solo quello di fare memoria, anche se, diceva Primo Levi, “conoscere è necessario, perché ciò che è accaduto può ritornare, le coscienze possono essere nuovamente sedotte ed oscurate”. Comunque è giusto non guardare solo al passato.
Nel nostro caso, però, sono proprio la Resistenza e la Carta Costituzionale che ci indicano il futuro. Diceva Piero Calamandrei che la Costituzione è polemica contro il passato fascista, ma è polemica anche contro il presente (se no, non direbbe che vi sono ostacoli d’ordine economico e sociale da rimuovere per permettere il pieno sviluppo della persona umana, come recita l’art. 3). La Costituzione, dunque, ci indica anche la direzione verso cui andare. Certo non nei particolari, perché molte cose sono cambiate. Ma la direzione è chiara. Attuare la Costituzione è anche il miglior antidoto al fascismo.

Una Costituzione che imporrebbe una maggiore giustizia sociale, un lavoro stabile, serio e ben remunerato, una lotta vera all’evasione fiscale; la sanità, la scuola, la casa come diritti; l’ambiente pulito, la sicurezza, l’accoglienza; la vita, per tutti, dignitosa e libera nelle scelte.
La Resistenza voleva tutto ciò; magari non con la chiarezza che oggi desidereremmo, ma lo voleva. La Resistenza era plurale: vi erano comunisti, azionisti, socialisti, cattolici, liberali, anche gruppi monarchici. Con programmi diversi per il futuro, ma in tutti c’era oltre all’ansia di libertà e democrazia anche il desiderio di rinnovamento sociale e di maggior giustizia per i meno abbienti.

L’essere oggi in una situazione economica e sociale, oltre che politica, così difficile, soprattutto per i più deboli, è fonte di delusione ed amarezza per chi crede nei Valori della Liberazione. Proprio perché quelle indicazioni non sono state attuate. Come è fonte di amarezza il persistere nel mondo di tante guerre, a partire da quella nel cuore dell’Europa, in Ucraina, dove sarebbe urgente, come ha detto Papa Francesco, un immediato “cessate il fuoco” ed una azione diplomatica per una pace giusta.

Tuttavia, fra le Idee dei Partigiani c’era anche la convinzione che la Società non fosse immodificabile, che il mondo potesse migliorare, che le ingiustizie non fossero “date” per natura. Seguiamo quelle Idee. Viviamo la Resistenza come impegno quotidiano. Usiamo la Costituzione contro ingiustizie, soprusi e privilegi.
Non vogliamo che torni il passato. Vogliamo che il miglior passato viva nel nostro futuro.
Buon 25 Aprile!

© Riproduzione riservata