Cronaca

"Tra due vite, una stella”: emozionante
incontro con Laura Mazzeri

È stato un momento intenso quello che ha aperto l’incontro dal titolo “Tra due vite, una stella” a Cremona in sala Puerari, alla vigilia della Giornata nazionale per la donazione di organi.  Laura Mazzeri, autrice del libro “Tra due vite. L’attesa, il trapianto, il ritorno” (Giunti editore) racconta i momenti più difficili della sua vita, la diagnosi, la malattia, il trapianto, il risveglio del corpo che guarisce pian piano: “Quando sono stata ricoverata e messa in attesa, gli amici gestivano il mio blog cambiofegato. Noi siamo abituati a pensare solo al momento del trapianto, non a tutto il prima e a tutto il dopo, e nelle notti post trapianto ho scritto una poesia” è ancora “Il 22 aprile 2009 ho ricevuto il fegato – spiega – e, pensando al gesto del donatore, il 21 aprile di ogni anno prendo una giornata per me per rendergli omaggio”.

“Ho avuto la possibilità di non morire – conclude – e dunque la mia vita deve avere un senso”. Nella seconda parte dell’incontro, la testimonianza dei familiari di due donatori, Franca Piazzi, mamma di Matteo, e Gianluca D’Amato, figlio di Graziella. Gli “addetti ai lavori” Enrico Storti, Direttore Dipartimento emergenza urgenza, Alberto Bonvecchio, Responsabile del Coordinamento donazione e prelievo organi e tessuti, Giuseppe Piccolo, Coordinatore Regionale Trapianti ed Elena Maria Rossi, Promozione della Salute e Prevenzione Fattori di Rischio Comportamentali, Ats Val Padana, sono entrati nel merito della rete trapianti, raccontando i destini incrociati tra donatori e riceventi, fugando anche quelli che sono i dubbi espressi da chi non ha ancora espresso il proprio consenso.  Come fare per far sì che il trapianto non sia un fatto eccezionale? “Oggi in Italia abbiamo 27 donatori per milione di abitanti, 33 in Lombardia – spiega Piccolo – e dobbiamo fare in modo che in tutti gli ospedali cresca l’organizzazione al pari della consapevolezza della possibilità di donare. Serve più informazione per non negare la possibilità di una guarigione”, aggiungendo un plauso in questo senso all’ospedale di Cremona e a Stefania Mattioli responsabile della comunicazione che ha coordinato la mattinata.

“È l’esempio di una sanità che funziona e a Cremona funziona bene – sottolinea il sindaco Galimberti – che elenca i dati in crescendo, dal 2016 ad oggi, dell’adesione alla donazione fatta all’anagrafe del comune in occasione del rinnovo della carta di identità”; il primo cittadino ha anche raccontato la sua esperienza personale in terapia intensiva, condividendo con la platea momenti intimi vissuti con la sua famiglia.  Momento finale la consegna all’Asst di Cremona, prima in Italia e in Lombardia a ricevere il premio Stella, promosso dalla Fondazione Trapianti onlus in collaborazione con la Regione Lombardia “per il particolare impegno della dirigenza e del personale sanitario nelle azioni di governo e nella gestione clinica del processo di donazione di organi e tessuti, come risulta dagli esiti ottenuti, ma anche per l’attenzione a cogliere le diverse opportunità che favoriscono la crescita della cultura della donazione”. Cristina Coppola

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