Ambiente

Il parroco di Gerre: "Perchè non
si è chiesta la VIA dall'inizio?"

“Da parroco di campagna e da cittadino gerrino desidero esprimere innanzitutto una prima domanda: perchè non c’è stato, da parte di chi dice di avere a cuore il bene comune, il coinvolgimento delle persone, ad esempio con incontri di carattere informativo? Forse che inclusività e partecipazione sono solo slogan da utilizzare in campagna elettorale?”.

Il parroco di Gerre de Caprioli don Alberto Mangili pone queste domande nel foglio parrocchiale in distribuzione in questi giorni, nel comune alle porte di Cremona che fa tutt’uno con Bosco ex Parmigiano, dove è in programma la costruzione dell’impianto di biometano.

Una presa di posizione che, chiarisce fin dall’inizio il sacerdote, non intende “entrare in competizione con quanti, politici o dirigenti di Società multiservizi, con troppa sicumera e abbondante retorica hanno la pretesa di giustificare e imporre tale scelta”. E viene ricordata anche la potenzialità di questo impianto progettato da A2A e inserito nel protocollo d’intesa siglato dalla multiutility con Comune- Aem – Padania Acque: oltre 150tonnellate al giorno di biomasse derivanti soprattutto da scarti dell’industria alimentare, reflui zootecnici e residui di macellazione. A quanto se ne sa – ma sarà la VIA a doverlo chiarire – tutti materiali che dovrebbero arrivare via terra da aziende agricole o di trasformazione alimentare anche distanti dal sito.

“Ringrazio il mio sindaco (Michel Marchi, ndr) che ha portato tanti di noi a conoscenza del progetto di cui sopra e che con la raccolta firme (compresa la mia!) e altre iniziative, ha acceso un dibattito e ha favorito un confronto a più livelli. Un primo risultato è stato raggiunto – conclude don Mangili: “la multiutility ha deciso di presentare la richiesta di VIA per l’impianto. Ma la domanda è: perchè non si è voluto chiedere la VIA fin dall’inizio?”

© Riproduzione riservata
Caricamento prossimi articoli in corso...