Cronaca

Stato di agitazione al Conad
per gli accordi sulla flessibilità

Presidio sindacale di Cgil e Uil questa mattina davanti al punto vendita Conad di via Ciria, per manifestare dissenso sul mancato rispetto degli accordi presi in merito alle clausole di flessibilità per i lavoratori part time. “Lo stato di agitazione – affermano i sindacati – è stato proclamato in seguito all’azione unilaterale dell’azienda, che non ha mantenuto fede alla parola data in fase di trattativa e ha escluso i sindacati proponendo ai lavoratori singolarmente la firma delle clausole di flessibilità, decisione comunicata una settimana fa, via email, ai sindacati”.

“Alla fine del 2022 l’azienda si è impegnata, per i primi mesi di quest’anno, di arrivare ad accordi condivisi – afferma Angelo Raimondi, Segretario Generale FILCAMS CGIL – la parola è ad oggi completamente inattesa, chiediamo che si rispettino i lavoratori e chi li rappresenta”.
“Non solo le clausole di flessibilità – aggiunge Marco Tencati, Segretario Generale UILTUCS UIL Cremona – ad oggi non viene rispettato l’orario, né riconosciute le maggiorazioni retributive, ad esempio per i giorni festivi, gli orari, pianificati a cadenza settimanale e senza preavviso vengono comunicati con un SMS. Questo è completamente inaccettabile.”
I Sindacati chiedono che siano riconosciuti i diritti dei lavoratori del punto vendita: “in prima battuta questa iniziativa si pone l’obiettivo del recupero di quanto spettante ai dipendenti in relazione al pregresso”, continua Tencati.

Non solo, però, presidi e mobilitazioni, la CGIL ha inviato, tramite i propri legali, una diffida, affinché si trovino soluzioni condivise in tempi brevi.
“Abbiamo presentato, dopo i primi incontri risalenti alla fine dello scorso anno, una proposta di accordo Sindacale alla quale non abbiamo ricevuto risposta nemmeno dopo numerosi solleciti. Nessuna risposta alle richieste di messa in sicurezza del posto di lavoro”.

I sindacati evidenziano una delle maggiori difficoltà derivanti da questa situazione, ossia l’impossibilità di pianificare le giornate.

L’azienda fa sapere che la richiesta di rivedere la flessibilità veniva dagli stessi lavoratori, visto che gli orari risalivano alle precedenti gestioni del punto vendita, fin da quando la proprietà era del gruppo Auchan. Inoltre, affermano sempre fonti aziendali, solo tre dei dipendenti ad oggi non hanno ancora sottoscritto le clausole.

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