Cultura

Toninelli e Priori: 2 opere nella
collezione di Fondazione Città Cr

Si arricchisce la collezione artistica del ‘900 cremonese di Fondazione Città di Cremona. Martedì 28 marzo presso la sede di piazza Papa Giovanni XXIII, sono stati firmati gli atti per l’acquisizione di un quadro a tema astratto di Gianni Toninelli e del bronzo raffigurante la testa del pittore Giacomo Balestreri, opera realizzata poco dopo la morte del pittore nel 1963 da Ercole Priori.
Presenti alla firma, Uliana Garoli Presidente di Fondazione Città di Cremona; Fiorenzo Bassi, vice Presidente; Tiziana Cordani, Conservatore delle Collezioni artistiche della Fondazione. Mario Mangiarotti, che per decenni ha tenuto nel proprio studio la grande tavola di Toninelli, ha inoltre donato un’altra opera di quest’ultimo, la prova di stampa incompleta di una serigrafia del 1974 raffigurante una figura femminile; mentre Ottorina Dernini, nipote di Balestreri, oltre al busto dello zio ha voluto donare un leggio intagliato e un tavolino risalenti al periodo tra le due guerre mondiali, testimonianze dell’alto livello a cui era arrivato l’artigianato artistico cremonese nella prima metà del Novecento.
Alla breve cerimonia hanno preso parte anche l’autore della tavola, Gianni Toninelli, e Arnaldo Scazzoli, presidente dell’associazione ex alunni dell’orfanotrofio Lazzaro Chappari, di cui Mangiarotti è consigliere.
Il busto realizzato da Priori, identico a quello che si trova sulla tomba dell’artista al cimitero di Cremona, è un ritratto fedele che esalta “la signorilità di questo pittore che ha trovato la sua cifra stilistica soprattutto nei paesaggi. Gran parte dei ritratti realizzati da Priori assomigliano all’artista più che al raffigurato – ha detto Cordani – Questo invece è molto veritiero e articolato, ci mostra un viso asciutto, una figura elegante che rispecchia la grande sensibilità dell’artista raffigurato e la sua eccezionale squisitezza d’animo.”
La tavola di Gianni Toninelli, artista talentuoso e schivo, per lungo tempo restauratore nella Pinacoteca del museo civico di Cremona, è un’opera di grandi dimensioni, originariamente parte di un trittico oggi disperso, tutto giocato sul bianco, il rosso e l’argento, risalente al 1969, periodo in cui l’artista sperimentava l’astrattismo. L’idea iniziale era quella di rappresentare il cranio di un falco, una sorta di “metamorfosi biologica” fatta di rifiuto della forma e strutture fantastiche.
Cordani ha attinto dai ricordi personali per parlare del rapporto di stima e affetto oltre che di maestro – allievo, intercorso tra il padre e Toninelli. “Gli sono grata per la fedeltà, la coerenza con cui ha conservato la memoria di mio padre. Ho afferrato al volo la possibilità di avere un’altra sua opera, molto diversa da quella che già appartiene alla nostra collezione, il piccolo dipinto ‘Cras’, improntato invece al naturalismo”.
La tavola va a rappresentare una stagione artistica, quella degli anni ’60 e ’70 cremonesi, di cui si hanno scarse testimonianze.
Le opere dovranno ora trovare la giusta collocazione: più semplice quella del busto, più complicata quella della tavola di Toninelli viste le grandi dimensioni, ma la Fondazione si è impegnata a trovare la sistemazione più idonea.

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