Fiera del libro: Fappanni
e Stumpo a Spazio Comune
Venerdì 31 marzo, alle ore 17,30, a Spazio Comune (Piazza Stradivari), nell’ambito della Fiera del libro, verranno presentati i volumi: Gli impressionisti e il silenzio di Simone Fappanni e Cremona 1922. L’anno nero, curato da Fulvio Stumpo, che sarà presente all’incontro, e scritto con Paolo Magnani e Giampiero Goffi. Moderano l’appuntamento culturale, ad ingresso libero, Claudio Ardigò e Vincenzo Montuori. Letture di Emi Mori.
Nel libro di Fappanni, dopo una sintetica ricognizione dell’interpretazione artistica del silentium dall’antichità a oggi, ci si sofferma sui principali protagonisti dell’Impressionismo, su una scelta di maestri del Pre-impressionismo e del Post-impressionismo e su quegli autori dell’Ottocento difficilmente inseribili in una determinata corrente, come Vincent Van Gogh, nelle cui opere si ravvisano elementi e soggetti che rimandano all’assenza di rumore. La scelta di considerare questa pagina di storia dell’arte deriva essenzialmente dalla poetica impressionista, che forse più di ogni altra palesa una certa propensione verso un’osservazione del reale che ha nel silenzio una componente davvero importante. Va tuttavia osservato che la ricerca della “presenza” del tema del silenzio all’interno di particolari manufatti pittorici, può sembrare all’apparenza un’operazione “riduttiva” se non addirittura “semplificativa”. Al contrario, questa ricognizione non vuole ridurre in alcun modo il significato complessivo di una specifica opera, quanto piuttosto evidenziarne anche questa componente che concorre, spesso, a determinarne il significato di fondo. Cento pagine a colori con riproduzioni a tutta pagina di celebri opere di maestri del calibro di Monet, Renoir, Manet, Degas, Pissarro, van Gogh e tanti altri su un tema veramente infinito.
Il volume curato da Stumpo si divide in tre parti, la prima redatta da Magnani analizza e fotografa la città nel 1922 dal punto di vista economico e sociale. L’autore spiega i rapporti tra le classi, l’occupazione, il lavoro, le problematiche sociali cremonesi in quegli anni subito dopo la Grande guerra.
Goffi tratta i rapporti tra il fascismo e la Chiesa cremonese, tra il ras di Cremona Roberto Farinacci e il vescovo Giovanni Cazzani. Un rapporto difficile, il presule non mancò mai di esprimere le sue posizioni con forza, e si rifiutò di partecipare a quelle manifestazioni fasciste che riteneva poco in linea con i dettami della Chiesa.
Infine Stumpo racconta cosa è successo tra la notte del 27 ottobre 1922 e il 2 novembre, quando farinacci scatena le sue squadracce e cerca di conquistare la città. L’assalto alla prefettura, alla stazione ferroviaria, alle poste e ai telefoni, al giornale La Provincia e il pestaggio che subisce il suo direttore, Alfonso Miotti, la cattura e gli ‘arresti domiciliari’ a Stagno Lombardo del prefetto. Tentativi che non riescono fino a quando lo Stato si oppone, poi a Roma la resa del governo Facta, e dunque la presa del potere a Cremona da parte del fascismo.