Licenziamenti, incubo senza fine Un 2012 nero: i numeri della crisi
Un anno da dimenticare sul fronte licenziamenti. In soli sei mesi, i primi di questo 2012, abbiamo già sfiorato il totale raggiunto nell’intero 2008. E ci siamo drammaticamente avvicinati al raddoppio nel raffronto sullo stesso periodo (gennaio-giugno). La situazione in provincia di Cremona è nera. I dati di marzo e maggio lo avevano certificato: un boom. Ora, con quelli di giugno, arriva un’altra mazzata. Non certo ai livelli del mese precedente. Anzi, il numero è quello minore dall’inizio dell’anno, ma la somma tratteggia un incubo dalle tinte fosche.
Quota 1061 lavoratori cremonesi licenziati in sei mesi nel 2012 (in tutto il 2008: 1097). Con un aumento del 22,5% rispetto al periodo gennaio-giugno dell’anno prima. Solo lo scorso mese, oltre 4mila in Lombardia. I dati arrivano dalle liste della Sottocommissione regionale per le politiche del lavoro, sotto la lente della Cgil. Un picco nel nostro territorio si era registrato a maggio: tra legge 223/91 (i licenziati da aziende che occupano più di 15 dipendenti) e legge 236/93 (i licenziati da aziende fino a 15 dipendenti) 226 persone senza più lavoro in un mese, + 223% su maggio 2011 (a marzo 263, +177%). A giugno arriva il calo: 97. Un timido segnale positivo. Ma è troppo presto per lasciare alle spalle le preoccupazioni.
LE TABELLE
legge 223/91: lavoratori licenziati da aziende che occupano più di 15 dipendenti
legge 236/93: lavoratori licenziati da aziende che occupano fino a 15 dipendenti
frontalieri: lavoratori residenti in Italia e che svolgono attività lavorativa in territorio Svizzero
Michele Ferro
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