Cultura

Oltreibanchi: al Ponchielli "Ferdinando
il toro, i fiori e il calabrone"

Per la rassegna Oltreibanchi arrivat al Ponchielli “Ferdinando il toro, i fiori e il calabrone”, il 24 marzo alle ore  10. C’era una volta in Spagna un piccolo toro che si chiamava Ferdinando. Tutti gli altri piccoli tori, suoi compagni di allevamento, correvano, saltavano e si prendevano a testate; ma Ferdinando no. Lui aveva il suo posticino prediletto sotto un albero di sughero, dove si accucciava tranquillamente all’ombra ad annusare i fiori. Così inizia la storia di Ferdinando il Toro che non ama combattere e dimostrare la sua forza, e non per una decisione o per un particolare motivo, ma perché semplicemente è fatto così.  Perché ama il profumo dei fiori e la loro bellezza.

Con il passar degli anni Ferdinando crebbe, finché divenne molto grosso e molto forte. Il grande Torero un giorno ordinò che tutti i tori dovevano combattere perché voleva vincere tutte le corride e rendere ancora più grande la sua collezione di trofei: le corna dei tori vinti. Mandò allora il suo più fedele collaboratore, il perfido Calabrone a cercare quelli che non volevano combattere per costringerli. Calabrone trovò Ferdinando… e la storia continua… Pubblicata per la prima volta nel 1936, la favola di Ferdinando suonò a molti come una metafora pacifista. Un messaggio potente, che contrapponeva in modo ironico e paradossale l’umanità del toro e la bestialità della violenza e della guerra.

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