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CENTOVENTICREMO, la storia: dalla
fondazione al secondo Dopoguerra

L’Unione Sportiva Cremonese è nata il 24 marzo 1903 alla trattoria “la Varesina” di piazza Sant’Angelo, a Cremona. Il sodalizio fondato da un gruppo di amici inizialmente era una polisportiva. Il primo presidente era il sarto Emilio Faia e i colori sociali scelti erano il bianco e il lilla. Nel 1911 Nino Gandelli venne scelto come primo allenatore della squadra. Nel 1913, dopo la fusione con l’Associazione Calcio Cremona, la Cremonese decise di affiliarsi alla Federazione Italiana Giuoco Calcio, partendo dal campionato di Promozione.

Il debutto in una partita ufficiale avvenne contro il Varese, perdendo 5-1. La prima stagione nel campionato di Promozione 1913-1914 si rivelò subito formidabile per la Cremonese, che venne promossa in Prima Categoria. Successivamente, nel corso del campionato, la società decise di cambiare i colori sociali in grigio e rosso, che ancora oggi rappresentano il segno distintivo della società. Con lo scoppio della Prima guerra mondiale tutti i calciatori dal 1915 al 1918 vennero arruolati a mandati al fronte, tra questi anche il portiere Giovanni Zini, idolo dei tifosi, che morirà per un’infezione a Cividale del Friuli. Terminata la Guerra, nel 1919 il club partecipò alla Coppa delle Province Lombarde, vincendola. Poi, durante l’estate, la società trasferì il proprio campo di gioco e decise di intitolarlo a Giovanni Zini.

Nel campionato 1921-1922, approfittando della mancata iscrizione al campionato federale delle 24 maggiori squadre del nord iscritte al concorrente campionato CCI, la Cremonese ottenne il suo miglior piazzamento nei campionati regionali di Prima Categoria con un ottimo secondo posto nel girone lombardo. Questo piazzamento le permise di restare nella massima serie rinominata Prima Divisione in seguito alla riunificazione tra FIGC e CCI. Il presidente Gobbi ingaggiò l’allenatore professionista Eugen Payer e gli attaccanti Jezmas e Wilhelm, provenienti dall’Ungheria, che nella stagione 1925-1926 portarono i grigiorossi al secondo posto, alle spalle della Juventus.

Nel 1927 la Cremonese entrò in crisi, il gerarca fascista Roberto Farinacci divenne presidente onorario, inoltre la perdita dei migliori giocatori, insieme a disponibilità economiche limitate portarono il sodalizio verso un lento e inevitabile declino. Con l’istituzione della Serie A a girone unico, dopo un biennio la squadra retrocedette in Serie B. Dall’arrivo della retrocessione la Cremonese partecipò per un lustro consecutivo in Serie B fino al campionato 1934-1935.

Nella stagione 1935-1936 la Cremonese, inserita in uno dei quattro gironi di Serie C, grazie allo sfruttamento del proprio vivaio tornò subito in Serie B. Nel 1937-1938 i grigiorossi dopo appena un biennio retrocedettero in Serie C. Dal 1938 la Cremonese disputò la Serie C sfiorando più volte il ritorno in cadetteria. Questo arrivò nel decennio della Seconda guerra mondiale, nel 1941-1942. La stagione successiva vide il club al settimo posto, poi, dall’annata successiva tutte le attività sportive vennero sospese per il tracollo del conflitto.

Mauro Maffezzoni

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