Lettere

Abeni: "Ecco perchè ho
deciso di iscrivermi al Pd"

da Evelino Abeni

Egregio Direttore,
mi verrà, nei prossimi giorni, consegnata la tessera del Partito Democratico. Ho deciso, infatti, di iscrivermi a questo partito, del quale ho seguito una fase congressuale importante e foriera, si spera, di sviluppi positivi per il futuro della sinistra italiana e del Paese in generale.

Nel 2007, alla sua nascita, non vi ho aderito dopo avere partecipato al dibattito congressuale nel quale ho espresso la mia contrarietà ad una operazione politica che dava vita, a parer mio, ad una formazione neocentrista, che non si poneva chiaramente nel solco della tradizione di sinistra. Ritengo che le vicende successive svoltesi nelle istituzioni e sul territorio non abbiano smentito quella mia valutazione, evidenziando la carenza di una sinistra capace di interpretare – in termini concettuali ed operativi – le problematiche interessanti le classi più deboli sul piano economico e sociale.

Mi pare che oggi – nel PD – le condizioni stiano mutando rispetto ad allora ed ai tempi più recenti. Ho visto che un tema dominante nel dibattito è stato quello di dare una chiara connotazione alla sua identità. Ho apprezzato e guardando – seppure dall’esterno ma con interessato riguardo di uomo di sinistra – alla situazione del PD, mi sono rafforzato nella convinzione che un suo rilancio possa, debba avvenire con un significativo spostamento a sinistra della linea politica, rendendo più radicale e pregnante una vocazione riformatrice.
Ciò accompagnato da un radicale cambiamento della sua dirigenza.
Tale condizione si è già significativamente realizzata, in buona parte, con la elezione di Elly Schlein a segretaria del partito; dovrebbe completarsi con la elezione degli organi dirigenti chiamati a collaborare con Elly. A garanzia che una evidente connotazione di sinistra del partito avvenga realmente e che il bene dell’unità interna, da perseguire in modi convinti, non mortifichi le esigenze di fecondi dibattiti fra varie sensibilità in esso presenti.
Confortato da queste premesse, sento di poter compiere il passo dell’adesione a questo PD. Una adesione che sul piano operativo – per ragioni di età e di condizioni di salute – non arrecherà quel contributo che si dovrebbe chiedere ad un militante, ma che più semplicemente vuole recare la testimonianza di un vecchio appartenente alla sinistra, speranzoso che il PD sappia trovare e percorrere la strada di un suo rilancio, anche al fine di contrastare le gravi scelte politiche di una destra sempre più preoccupante.

© Riproduzione riservata