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Cremonese, incognite in difesa
Attacco mai così in salute

Senza Ferrari e Aiwu, la retroguardia è da ridisegnare. Davanti Tsadjout e Okereke in grande spolvero

Tsadjout in azione nella gara d'andata col Sassuolo

La vittoria con la Roma, il prologo del secondo tempo col Torino: la Cremonese più bella dell’era Ballardini sembra aver trovato la chiusura del cerchio col 3-4-3, tanto che lo stesso tecnico nella conferenza stampa di domenica ha ammesso di non voler modificare l’assetto in vista del Sassuolo. Al Mapei Stadium di Reggio Emilia però mancheranno due perni difensivi utilizzati spesso dall’allenatore, le prime due opzioni come braccetto di destra nella difesa a tre: Ferrari (squalificato) e Aiwu (lesione muscolare). Ecco perché diventerà fondamentale per la Cremonese riavere al top Chiriches, con eventuale dirottamento in marcatura di Bianchetti.

Soluzione alternativa è quella di Lochoshvili, che però da mancino puro potrebbe faticare ad adattarsi sul centrodestra. Anche Sernicola, in passato, ha ricoperto ruoli più prudenti ma privarsi di un esterno di gamba e piede, fondamentale nel 3-4-3, potrebbe essere controproducente per i grigiorossi.

In mediana, Benassi è l’inamovibile: prestazione enorme con la Roma da interno, molto meglio di Pickel che ha sì corsa ma molto meno fosforo nelle giocate rispetto all’ex viola. Con Valeri padrone della mancina, è davanti che Ballardini ha il maggior numero di possibilità.

Tsadjout e Okereke sono i più in palla, Felix ha dimostrato di poterci stare nel tridente. Ma c’è anche Dessers che scalpita e Buonaiuto che non vede l’ora di sbloccarsi in serie A. E poi c’è il capitano, Ciofani, pronto anche a subentrare e rendersi decisivo, come fatto con la Roma per la prima vittoria della Cremonese in serie A dopo quasi 27 anni. C’è, infine, un dodicesimo uomo grigiorosso: il pubblico, con 1601 tifosi nel settore ospiti pronti a dare il loro contributo di decibel.

Simone Arrighi

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