Politica

Capitale cultura, minoranza: "Investire
imposta di soggiorno in promozione"

Non si spendono le polemiche sul consiglio comunale svoltosi lunedì, in cui s’è acceso il dibattito tra maggioranza e opposizione, specialmente in merito al tema della Capitale della cultura e ai fondi del Pnrr. Una nuova riflessione arriva proprio dai consiglieri di minoranza, Carlo Malvezzi, Maria Vittoria Ceraso, Federico Fasani e Saverio Simi, che insistono soprattutto sulla necessità, per Cremona, di “sedere alla tavola imbandita della Capitale Italiana della Cultura come un ospite d’onore”, motivo per cui hanno depositato un ordine del giorno in cui “chiediamo che parte delle risorse derivanti dall’imposta di soggiorno introdotta dal gennaio 2022, che ha portato ad un incasso di circa 150.000 euro e considerata la previsione di 220.000 per il 2023, vengano investite in attività di promozione della nostra città nell’ambito degli eventi previsti a Bergamo e Brescia”.

A questo proposito, i consiglieri evidenziano che “si tratta di un’imposta di scopo, espressamente vincolata ad essere utilizzata per migliorare l’appeal turistico della nostra città e in particolare per finanziare interventi in materia di turismo, ivi compresi quelli a sostegno delle strutture ricettive. Auspichiamo che stavolta la maggioranza che ha voluto introdurre questa imposta, rispetto alla quale la nostra posizione è stata inizialmente scettica tanto che ci siamo astenuti, utilizzi al meglio le risorse che ne sono derivate e si renda disponibile ad un confronto costruttivo approvando una proposta nel solo interesse della città”.

La minoranza non risparmia poi un duro attacco contro la maggioranza a fronte della bocciatura degli ordini del giorno presentati: “Lo sforzo da parte dell’opposizione di essere propositiva su questioni importanti e strategiche per la città sia stato del tutto vanificato dalla maggioranza che non ha sostenuto le proposte relative alla stipula di protocolli d’intesa con Bergamo e Brescia per la promozione turistica della nostra città e con la Guardia di Finanza in relazione all’azione di monitoraggio fondi Pnrr” sottolineano in una nota i consiglieri.

“Il vice sindaco Virgilio, con tono ironico, ha parlato di “protocollo d’intesa day” e in verità quasi tutti gli interventi della maggioranza hanno negato la valenza della stipula degli stessi rispetto al mettere in campo azioni concrete.

Considerando che questa Giunta ha sottoscritto dal 2015 ad oggi ben 187 protocolli d’intesa ci sembra che la posizione tenuta dalla maggioranza sia incoerente e poco credibile rispetto ad uno strumento utilizzato da questa Amministrazione per stringere accordi e sinergie in ogni ambito salvo votare contro la nostra proposta di stabilire un’alleanza con la Guardia di Finanza che sta sottoscrivendo, a livello nazionale, sulla tematica dei fondi Pnrr, accordi con moltissimi Comuni e Province”.

Per quanto riguarda la nomina a città della cultura di Brescia e Bergamo, i consiglieri lamentano il fatto che sia “stato definito superfluo e inutile stringere collaborazioni con le vicine Brescia e Bergamo destinatarie di 20 milioni di euro per l’organizzazione di 500 eventi a due passi da casa nostra” si legge ancora nella nota.

“Il paradosso è che città della portata di Bologna e Firenze o Milano, Genova e Torino hanno stipulato Protocolli d’Intesa per promuovere il turismo nei loro rispettivi territori mentre Cremona è amministrata da una Giunta talmente autoreferenziale da potersi permettere di snobbare i grandi eventi previsti nel palinsesto della Capitale Italiana della Cultura 2023.

La nostra proposta era fondata sulla consapevolezza che Cremona ha molto da offrire dal punto di vista culturale e turistico tanto da poter interloquire alla pari con Bergamo e Brescia per promuovere insieme i rispettivi territori con vantaggi reciproci. Così non è evidentemente per l’Assessore Burgazzi che ha dichiarato che “non dobbiamo mendicare le briciole dagli altri” e dal capo gruppo del PD Poli che ha sostenuto che “Cremona non ha bisogno di rincorrere gli avanzi che qualcuno getta dalla tavola imbandita”. Ma se chi ci amministra è convinto che il massimo a cui si sarebbe potuto aspirare nell’interlocuzione con Bergamo e Brescia sono solo “briciole e avanzi” allora significa che non c’è alcuna fiducia nella proposta culturale della nostra città e che Sindaco e Giunta mancano talmente tanto di credibilità e autorevolezza agli occhi degli altri territori da essere consapevoli di non poter ottenere altro. O peggio ancora l’interlocuzione c’è stata e non ha portato a nulla”.

 

 

 

© Riproduzione riservata
Caricamento prossimi articoli in corso...