Cronaca

Esche avvelenate nei campi a
Grontardo, indagano i carabinieri

Mais avvelenato in un campo a Grontardo, dove molte nutrie sono state ritrovate morte. A scoprire il macabro “cimitero” è stata la rappresentante di un’associazione animalista della zona, che ha immediatamente allertato i carabinieri. Sul posto sono intervenuti gli uomini del Comando Forestale di Cremona, agli ordini del tenente colonnello Amerigo Filippi.

Come ha spiegato quest’ultimo,l’utilizzo di rodenticidi con disseminazione di esche e bocconi avvelenati è un reato, che diventa penale qualora, come in questo caso, venga rinvenuta fauna priva di vita. Si tratta di prodotti di libera vendita, utilizzabili però solo in determinate condizioni, ossia per una disinfestazione in casa o vicino a stabilimenti produttivi, per motivi sanitari. E’ però vietato utilizzarli come rimedio per la nutria, specie che va contenuta solo su coordinamento delle autorità, tramite l’abbattimento.

Il problema diventa più ampio se si pensa che di queste esche si possono cibare anche altri animali selvatici, come le lepri, specie già piuttosto compromessa, e l’avifauna. A questo proposito, il comparto cinofilo della forestale sta lavorando proprio in queste ore per bonificare tutta la zona dal veleno, ma anche per cercare eventuali carcasse di animali morti: questi potrebbero infatti diventare, a loro volta, cibo per altra fauna, ampliando la catena dell’avvelenamento. Nel frattempo sono in corso le indagini per cercare di individuare l’avvelenatore.

Laura Bosio

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