Lettere

Quando un quotidiano rompe il muro bipartisan del silenzio

da Gianmario Beluffi

foto Francesco Sessa

A un anno di distanza dalla nascita di CremonaOggi come non dire pubblicamente grazie a Mario Silla e ai suoi collaboratori? Lo dico perché lo penso. Tra gli ormai numerosi concorrenti online CremonaOggi sembra avere una marcia in più. Perché? Per l’impostazione, per il formato, per l’accessibilità, per le news in tempo reale, per la possibilità per i lettori di commentare le notizie? Si. Anche per questo. Ma c’è di più.
Il giornalismo è un mestiere complicato. Ma proviamo a metterci nei panni del direttore di un giornale di questi tempi. Tutto fa informazione. Ma la scelta delle notizie da pubblicare, commentare, approfondire, criticare, chi la fa? Ci si può limitare a pubblicare bollettini, comunicati stampa e mirabili cadute dal ciclomotore. E a seconda del rispetto che si ha del lettore e dell’opinione pubblica si può dire: basta e avanza.
Si può tentare la via degli scoop: ma in una comunità territorialmente e numericamente molto contenuta si rischia di girare a vuoto e di servire ai lettori, settimana dopo settimana, mese dopo mese, la solita minestra riscaldata. Che oggi, visti i tempi, non basta più, perché nell’oceano di informazioni che ci sommerge siamo tutti più disorientati, increduli, sperduti. E sempre di più, per non andare alla deriva, occorre cercare di capire dove siamo e dove stiamo andando.
CremonaOggi, un anno dopo, è vivo, vegeto e frizzante perché rompe il muro bipartisan del silenzio su tanti, troppi “temi ad accesso riservato agli addetti ai lavori” della nostra comunità che tali, per alcuni, dovrebbero rimanere.
Il merito di CremonaOggi, invece, è di non avere tabù per i lettori e di provare a sgretolare questo muro.

Semplicemente per questo, grazie.

Gianmario Beluffi

© RIPRODUZIONE RISERVATA

 

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