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Guarneri, il cremonese che
marcava Pelè: "Il migliore di tutti"

Il mondo del calcio piange O Rei, Edson Arantes do Nascimento, in arte Pelè, scoparso a 82 anni. Giocatore famoso in tutto il mondo, la prima vera grande star planetaria del mondo del pallone, uno dei più grandi, forse il più grande di tutti. Lo è certamente per Aristide Guarneri, Cremonese, ex grigiorosso ma anche colonna della Grande Inter e campione d’europa con la Nazionale nel 1968. Un doppio esordio, quello in nerazzurro e in azzurro, bagnato entrambe le volte dallo scontro con Pelè.

“E’ stata una cosa eccezionale, a parte che allora non era come adesso: io ero giovane e anche lui non aveva ancora fatto tutto quello che era arrivato a fare. Si sapeva chi era, che era giovane, ma il Brasile ne aveva diversi, come Garrincha: era una squadra, ma Pelè era la punta di diamante, era il più bravo di tutti”.

Ma se in nazionale Guarneri non lo marcava direttamente, il discorso cambiava in occasione delle gare contro il Santos, squadra di O Rei e habitué di tournée europee: “Era un giocatore molto corretto, non faceva un fallo, non ti diceva niente: era un bel giocatore, anche come persona. Lui era bravo, bravissimo: rispetto agli altri non faceva mai la stessa cosa, ogni volta cambiava ed era imprevedibile. Ecco perché dico che era il numero uno”.

E, infatti, per Guarneri non ci sono discussioni su chi sia il più grande di tutti: “In ordine lo metto prima, so come giocava ed era difficile giocare contro di lui. Poi devo parlare bene anche di Messi e Ronaldo, ma lui era tutta un’altra cosa”.

Mauro Taino

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