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Ucraina, Washington Post: “Ecco la ‘wizard war’ che sta facendo vincere Kiev”

(Adnkronos) – “La ‘wizard war’ nel conflitto Ucraina, una campagna segreta digitale che non è mai stata raccontata prima nel dettaglio, è la grande ragione per la quale David sta battendo Golia”. Così il famoso giornalista e scrittore David Ignatius in un reportage sul Washington Post dall’Ucraina in cui racconta come “gli ucraini stiano unendo il loro coraggioso spirito combattivo con l’intelligence più sofisticata e software di gestione dei combattimenti mai ancora usati sul campo di battaglia”. E così stanno provando che “un partner motivato come l’Ucraina può vincere se riceve dall’Occidente tecnologia senza pari”. 

“Tenacia, volontà e lo sfruttamento della più moderna tecnologia ha dato agli ucraini un vantaggio decisivo: stiamo assistendo a come le guerre saranno combattute e vinte negli anni futuri”, ha dichiarato a Ignatius il generale Mark Milley, capo degli Stati Maggiori Riuniti americani. “Il potere dei sistemi di guerra algoritmici avanzati è ora così grande che è pari all’avere armi nucleari tattiche contro un avversario che ha solo armi nucleari. Il pubblico tende a sottostimare questo, i nostri avversari non lo fanno più”, spiega Alex Karp, chief executive di Palantir, la società tech americana, che ha iniziato la sua attività lavorando con la Cia a strumenti per l’antiterrorismo, che sta fornendo software all’Ucraina.  

“Per noi è una questione di sopravvivenza, il nostro obiettivo è massimizzare l’acquisizione dei target”, ha spiegato Stepan, il nome di fantasia dato a un ufficiale ucraino. Programmatore informatico nella vita civile, ha mostrato a Ignatius il funzionamento del software per individuare i target nemici. 

Il giornalista del Post, che ha potuto visitare gli uffici di Palantir a Kiev, spiega come i software forniti “permettano agli alleati degli Stati Uniti di usare sensori ubiqui, irrefrenabili che circondando ogni possibile campo di battaglia creano una ‘kill chain’ veramente letale”. 

Ignatius non nasconde che la società negli scorsi anni è stata oggetto di critiche, anche per il sostegno dato dal suo cofondatore Peter Thiel a Donald Trump e suoi candidati Maga, e per il fatto che i suoi potenti mezzi – che secondo alcuni permettono di “vedere troppo” – sarebbero stati usati per violare la privacy, per esempio per tracciare i movimenti dei migranti senza documenti. 

“Le urla contro di noi della Silicon Valley per oltre un decennio non hanno reso il mondo meno pericoloso – è la replica di Karp, che ha finanziato molti candidati e cause dei dem – noi abbiamo costruito software che rendono l’America e i suoi alleati più forti e di questo siamo orgogliosi”.  

Riconoscendo che l’esistenza di questi nuovi, potenti strumenti apre le porte a una serie di “domande sui rapporti tra tecnologia e guerra che dovremo affrontare per il resto del secolo”, Ignatius è certo del loro valore di “deterrenza e non solo in Ucraina: considerata questa rivoluzione tecnologica, per gli avversari attaccarci, per esempio, a Taiwan sarà più difficile di quello che possano immaginare. Il messaggio per la Cina che emerge da questo campo di battaglia digitale è: pensateci due volte”.  

Il sistema della “kill chain” elettronica è stato “particolarmente utile durante la liberazione di Kherson, Izium, Kharkiv e della regione di Kiev”, ha spiegato Mykhailo Fedorov, ministro ucraino della trasformazione digitale. “Questa la guerra tecnologicamente più avanzata della storia umana, è differente da qualsiasi cosa che abbiamo visto in passato”, conclude il ministro. 

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