Cronaca

Calo delle nascite,
colpita anche Cremona

Il trend nazionale si rispecchia anche sul nostro territorio, ma in percentuale minore. Riccardi: "Ancora teniamo, è motivo di grande orgoglio".

Il dotto Aldo Riccardi

Il calo delle nascite registrato dall’Istat a livello nazionale non ha risparmiato il territorio cremonese, anche se con numeri più contenuti che altrove. A dirlo è il dottor Aldo Riccardi, direttore del Dipartimento Area della Donna e Materno Infantile dell’Asst di Cremona. “Stiamo assistendo ad un calo, come ovunque, ma contenuto: basti pensare che finora siamo a 12 nascite in meno rispetto allo scorso anno”. Questo significa che in un ospedale dove negli ultimi anni i nuovi nati sono in media 1200 ogni anno, il calo è inferiore all’1%, contro l’1,1 registrato a livello nazionale.

“Considerando che la nostra provincia è quella con la natalità più bassa, è motivo di grande orgoglio sapere che il calo qui non è forte come altrove. D’altro canto, a Cremona arrivano sempre più partorienti anche da fuori provincia” continua Riccardi. “D’altro canto, la situazione sembra destinata a peggiorare: ogni anno nascono sempre meno persone, e questo significa che negli anni continueranno a calare anche le possibilità di nuove nascita: è un cane che si morde la coda”.

Ma il profilo delle neomamme sta cambiando sempre più negli ultimi anni: “Le straniere sono circa il 20%, mentre ho notato che sta scivolando sempre più in avanti l’età del parto: sono numerose, infatti, le donne che hanno un figlio a cavallo dei 40 anni”.

Ma a cosa è dovuto questo calo delle nascite? Se da un lato la crisi contingente e i problemi economici di molte famiglie la fanno da padrone nella decisione sull’avere o meno figli, dall’altro c’è anche una forte componente culturale e sociale: “Basti guardare i paesi vicini al nostro: in Francia, che conta solo 6 milioni di residenti più di noi (il 10%), la previsione delle nascite per il 2022 è di 700mila bambini, mentrer in Italia solo 392mila” sottolinea Riccardi. “Questo fa pensare che altri Paesi abbiano attuato delle politiche a sostegno della famiglia che nel tempo hanno dato i loro frutti. Cosa su cui invece in Italia siamo ancora piuttosto carenti: in un Paese in cui per mantenere una famiglia servono due stipendi, sempre meno giovani si mettono in gioco, e soprattutto molti temono di non trovare le adeguate tutele sociali. Emblematico il fatto che anche tra gli stranieri siano notevolmente calate le nascite. E’ qualcosa su cui chi legifera dovrebbe interrogarsi” conclude il medico.

Laura Bosio

 

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