Cultura

La fotografia sbarca al Museo
Diocesano con “Exodus”

People follow a path to enter Colombia illegally, near Villa del Rosario in North Santander, Colombia, one of the busiest regions for border crossings. Even though Venezuela officially closed its land border with Colombia in February 2020, around 300 clandestine crossing points remained active. The illegal border crossing in both directions has made epidemiological monitoring impossible, increasing the population's risk of contagion. Without data of people leaving and entering Colombia and people infected by Covid-19, it is hard for international agencies and NGOs to respond to the health crisis. October 9, 2018. Villa Del Rosario, Norte de Santander, Colombia.
A young girl looks at the empty plastic glass she recollects the alms in, along a street of the capital city Bogotá. By June 2019, the Colombian Institute of Family Welfare (ICBF) had provided attention to nearly 80,000 Venezuelan children, adolescents and families countrywide. Early in 2020, the Colombian government announced two new Special Stay Permits that would allow more than 100,000 Venezuelans to stay and work in the country and ruled that children born in the country to Venezuelan parents could acquire Colombian nationality. However, vast numbers of people remain dispossessed. Children are not guaranteed their right to health care, education, and access to food. October 31, 2018. Bogotá, Colombia.

Al via una nuova collaborazione che vede protagonista la grande fotografia presso i locali
del Museo Diocesano di Cremona.

Sabato 17 dicembre, alle ore 11, verrà infatti inaugurata la mostra “Exodus” del fotografo
Nicolò Filippo Rosso e realizzata dal Festival della Fotografia Etica di Lodi.

Con i suoi scatti il fotografo italiano ha denunciato la drammatica condizione di migliaia di
migranti dell’America Latina, costretti ad affrontare viaggi estenuanti alla ricerca di un futuro migliore. Le fotografie esposte sono il frutto di oltre quattro anni trascorsi da Nicolò Filippo Rosso fra Venezuela, Colombia, Guatemala e i confini di Messico e Stati Uniti: il dolore, i lutti e le speranze sono documentati con assoluto realismo negli scatti del fotoreporter che, per questo progetto, ha già ricevuto prestigiosi riconoscimenti internazionali.

Un lavoro che approfondisce le cause dei fenomeni migratori che investono il continente americano. Decenni di guerre civili, povertà endemica o violenza spingono migliaia di persone ad abbandonare la loro terra senza avere la sicurezza di trovare condizioni migliori di quelle che lasciano. Lungo il cammino, attraversando terre di confine controllate da bande e gruppi ribelli, le persone sono esposte alla tratta e al reclutamento. Alcuni non raggiungeranno mai la loro destinazione, altri continueranno a spostarsi. Circa mezzo milione sono bambini: un numero sottostimato perché non tutti vengono registrati e spesso non sono accompagnati.

Il Festival della Fotografia Etica è lieto di poter lavorare con un’istituzione quale il Museo Diocesano che da sempre è attenta alle tematiche sociali e raccoglie un pubblico di visitatori dalla forte sensibilità artistica e culturale. “Il Festival è presente con mostre fotografiche nella città di Cremona da ben 4 anni” dichiara Alberto Prina, coordinatore del Festival che continua “per questo siamo molto felici di poter collaborare con il museo diocesano che offre al proprio pubblico la possibilità di immergersi in opere d’arte e tesori artistici della diocesi, e al contempo, grazie alla fotografia, approfondire il contemporaneo”.

Laura Covelli, la curatrice della mostra racconta di “Un percorso espositivo caratterizzato da immagini a grande formato e di impatto che ci trasportano dentro le storie e che hanno l’obiettivo di smuovere le coscienze per abbattere l’indifferenza e comprendere le radici di un tema complesso come le grandi migrazioni. La contaminazione di linguaggi differenti all’interno di un museo diocesano è fondamentale per arricchire la consapevolezza e per includere un pubblico sempre più vasto”.

L’inaugurazione di Sabato 17 è a libero accesso. Alberto Prina e Laura Covelli terranno una visita guidata aperta al pubblico per raccontare il lavoro del fotografo.

La mostra continuerà fino al 17 febbraio 2023 e sarà aperta nelle seguenti giornate e orari:
– dal martedì alla domenica
– dalle 10:00 alle 13:00 e dalle 14:30 alle 18:00
Durante i mesi di apertura la mostra sarà visitabile anche dalle scolaresche (scuole
secondarie di primo e secondo grado) che verranno accolte per visite guidate dedicate.

Per info Museo Diocesano di Cremona
0372 495082

info@museidiocesicremona.it

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