Si chiude il "Festival dei diritti":
oltre 4.800 i partecipanti
Sono stati 4.837 i cittadini delle province di Cremona, Lodi, Mantova e Pavia che hanno partecipato all’edizione 2022 del Festival dei Diritti. Un pubblico trasversale che ha preso parte ai 60 eventi calendarizzati fra il 17 e il 27 novembre e unificati dal comune filo conduttore “Costruire speranza”.
Il festival, organizzato dal centro di servizio per il volontariato CSV Lombardia Sud e reso possibile da una numerosa community di 184 organizzazioni non profit, enti e istituzioni, ha proposto incontri, performance, eventi cinematografici, presentazioni di libri, laboratori, mostre dedicati alla cultura dei diritti e ispirati dagli obiettivi dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile.
I filoni che attraversano il grande tema della speranza e soprattutto del costruire speranza sono stati molteplici. Dalla sostenibilità alle scelte etiche, dal diritto alla cultura e contrasto alla povertà educativa, alla capacità di stare accanto ai giovani. In un’epoca in cui l’Europa è attraversata da un vento di guerra, non sono mancate iniziative che hanno messo al centro il tema della pace, della mediazione nei conflitti e della cooperazione.
Spazio anche al grande tema del fare memoria per preservare e costruire legalità e giustizia, senza dimenticare l’inclusione e la salute di tutti, soprattutto dei più vulnerabili, in una collettività dove le diversità siano accolte come ricchezza e non discriminate, fra storie, testimonianze e modelli di accoglienza.
“Il Festival dei Diritti, anche quest’anno, è coinciso con uno dei momenti di massimo impegno del CSV come agente di sviluppo del volontariato sui territori e come promotore della cultura del volontariato – spiega la presidente di CSV Lombardia Sud Maria Luisa Lunghi -. La ricchezza di temi, riflessioni, pratiche e contenuti portati dall’intera community di organizzazioni non profit e istituzioni che hanno partecipato o supportato il festival sono un patrimonio culturale preziosissimo per lo stesso CSV, che si pone come facilitatore delle relazioni fra mondi diversi ma contaminabili.
Questo progetto comune, partecipato da enti, pubbliche amministrazioni, fondazioni, reti associative, ne è una grande dimostrazione. Si tratta di un festival che ha attirato anche l’attenzione di tanti soggetti attivi nelle quattro province, come testimoniano i numerosi patrocini e partnership. A tutti loro, che in vario modo hanno voluto sostenere il Festival dei Diritti, vanno i nostri ringraziamenti”.
“Speranza non significa ottimismo, la speranza è realistica e concreta – è stato il commento di Mauro Magatti, professore di Sociologia all’Università Cattolica di Milano chiamato a inaugurare il festival 2022 -. La speranza ha i piedi per terra e lo sguardo rivolto in avanti. Nasce nella consapevolezza del tempo che si vive, è capace di leggere i tempi e di trasfigurare la realtà. La speranza vede dentro alle situazioni critiche gli elementi promettenti, quelli che stanno rispondendo positivamente a quella difficoltà, perché sia possibile pensare e poi realizzare quella trasfigurazione. La speranza si nutre della capacità di affrontare la realtà e poco alla volta trasformarla. La speranza ha un tratto coraggioso e attiva energie nascoste”.
Gli appuntamenti dedicati al tema dei diritti comunque nelle quattro province non si fermano: durante tutto l’anno continua infatti La Trama dei Diritti, contenitore di iniziative, incontri e altri eventi a cadenza varia. Il sito di riferimento è www.tramadeidiritti.it, mentre nei prossimi giorni saranno progressivamente resi disponibili online le registrazioni di alcuni degli eventi del festival sul sito www.festivaldeidiritti.org.