Cronaca

Caro bollette, l'allarme dell'Anci
Ai Comuni servono aiuti

“Quando la ‘coperta è corta’, occorre individuare le priorità, e il tema del ‘caro bollette’ anche per i Comuni è la priorità”. Sono compatti i sindaci di Lecce Carlo Salvemini, delegato Anci per Energia e Rifiuti, e il sindaco di Cremona Gianluca Galimberti, nel sostenere la necessità di ulteriori aiuti nazionali a copertura dell’aumento delle spese energetiche dei Comuni, pena non solo “il taglio dei servizi locali che sono quelli più vicini ai cittadini” , ma anche quei progetti di “trasformazione che puntano proprio a ridurre i consumi e a creare sistemi sostenibili di approvvigionamento energetico”.

L’appello congiunto è arrivato dall’incontro organizzato martedì sera al Civico81 di via Bonomelli dal laboratorio Cremona si può, dal titolo “Alla canna del Gas?” e moderato dal giornalista di Cremona1 Simone Bacchetta con i preziosi contributi anche del vicesindaco e Assessore al Patrimonio Andrea Virgilio e dell’Assessore allo Sport Luca Zanacchi.
“I consumi energetici – ha esordito il sindaco di Lecce Carlo Salvemini – pesano sui bilanci dei comuni italiani per 1,8 miliari di euro, spesa destinata a crescere a consuntivo 2022 e con proiezioni preoccupanti sul 2023. I comuni sono la casa dei cittadini e ciò che si vive nelle famiglie e nelle imprese, si vive anche nei Municipi. Al Governo abbiamo chiesto di avere molta attenzione al caro bollette dei comuni. Ne va della sostenibilità, non solo economica, ma anche ambientale perché la sostenibilità climatica, che parte proprio dai territori, è ragione di sopravvivenza per tutti noi”.

“La manovra del Governo, lo ha detto anche il Presidente Meloni ai sindaci riuniti all’Assemblea Anci coprirà solo i primi tre mesi del prossimo anno – ha fatto seguito il sindaco Gianluca Galimberti – I Comuni non sono la Banca d’Italia, non stampano denaro e per coprire gli aumenti il rischio è quello di tagliare i servizi. Questo non ci esime dal fare ciò che stiamo facendo, ovvero affrontare il tema della riduzione dei consumi e della produzione di energia in maniera autonoma e sostenibile con progetti concretissimi, a breve e lungo termine, alcuni già fatti, alcuni in corso”.
E allora, primo tema chiave l’efficientamento energetico degli edifici.

“In questi anni – ha spiegato il vicesindaco Andrea Virgilio – abbiamo programmato e realizzato interventi importanti di efficientamento sul patrimonio pubblico, dandoci delle priorità: edilizia residenziale e scuole con un focus, per quest’ultime, sulla sicurezza perchè le strutture prima devono essere sicure e poi si possono efficientare.

Tanti interventi si sono compiuti, penso agli alloggi a San Felice, altri stanno partendo come le case di via Giuseppina. Resta il fatto che abbiamo un patrimonio pubblico importante per quantità e qualità, che quando va bene risale agli anni 60-70, quando va male è vincolato e lì ci sono restrizioni. A questo proposito, spesso assistiamo a un paradosso: da una parte lo Stato attraverso i Comuni finanzia opere di efficientamento, dall’altra lo stesso Stato, tramite le Soprintendenze, rallenta o impedisce queste opere. C’è bisogno di un equilibrio e di una convergenza su obiettivi comuni. Occorre facilitare il cambiamento che parte dalle città, non complicarlo”.

Legge di bilancio, comunità energetiche, bonus 110, rapporto tra centro storico e fotovoltaico sono stati gli altri argomenti trattati durante l’appuntamento. Con un affondo sull’importanza dei comportamenti individuali e l’esempio portato dall’Assessore Luca Zanacchi sulla gestione degli impianti sportivi comunali, per i quali i consumi sono coperti all’85% dal Comune e su cui con alcune società si è arrivati ad un accordo per una ‘deroga’ alle restrizioni contro gli sprechi a fronte di una compartecipazione economica ulteriore. Buone prassi che servono nell’emergenza, ma che pongono le basi per atteggiamenti più sostenibili da mantenere anche dopo. “Serve un vero e proprio cambiamento culturale – la chiusura del sindaco di Lecce Carlo Salvemini – Occorre che cittadini e istituzioni capiscano che l’unica strada è l’investimento su sole, acqua e vento. Lo è per ragioni certamente economiche, ma anche e soprattutto ambientali”.

© Riproduzione riservata
Caricamento prossimi articoli in corso...