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Manovra 2023, Ricciardi: “Non garantita la sopravvivenza del Ssn”

(Adnkronos) – La Manovra “è assolutamente insufficiente per la sanità pubblica. Abbiamo calcolato che ci vogliono almeno 6 miliardi l’anno fino al 2026. Senza questi soldi non si garantisce neanche la sopravvivenza del Servizio sanitario nazionale. Quello che è stato stanziato quest’anno a stento copre l’aumento della bolletta energetica degli ospedali, ma di fatto non crea condizioni di lavoro adeguare”. Lo ha detto all’Adnkronos Salute Walter Ricciardi, a capo del Mission Board for Cancer europeo e docente di Igiene all’Università Cattolica, a margine del convegno ‘Dalla prevenzione dei tumori all’importanza della diagnosi e del trattamento precoce’, organizzato oggi a Roma nella sede della Regione Lazio, commentando l’intervista al ‘Corriere della Sera’ del presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. 

Il ministro della Salute, Orazio Schillaci, saprà battersi per un aumento dei fondi per la sanità? “E’ una persona di grandissimo valore, spero che riesca – risponde Ricciardi – Tutti i ministri della Salute si sono trovati in grande difficoltà con le risorse economiche. Va detto che con la pandemia e il ministro Speranza il fondo per la sanità è aumentato di 10 miliardi. E’ chiaro che è stata una risposta alla pandemia, ma il compito tocca al Governo nella sua interezza. Devono capire – rimarca l’esperto – che il Ssn è la più grande opera pubblica del Paese. Nel momento in cui viene a cessare manca argine contro la malattia”. 

“Meloni deve trovare 6 miliardi per il 2023, è il minimo per garantire la sopravvivenza del Servizio sanitario nazionale. Devono essere usati per migliorare le condizioni di lavoro, per sveltire le liste d’attesa, per garantire che nei pronto soccorso non si perdano giornate intere e non si sappia come si esce. Ogni euro in meno significa che non c’è adeguato finanziamento”, ha ammonito Ricciardi. 

I medici scendono in piazza il prossimo 15 dicembre “giustamente”, avverte Ricciardi. “C’è un disagio fortissimo nella categoria – rileva – che ora è arrivato a livelli insopportabili: sono i peggio pagati in Europa, lavorano nelle condizioni peggiori, non hanno gratificazioni nel loro lavoro perché sono tra due fuochi, i cittadini che chiedono assistenza e la politica che non dà risorse e supporto”. 

 

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