Cronaca

Tamoil, è allarme: il decreto attuativo della Fornero lascia senza tutele gli "esodati" della raffineria

Il rischio era stato ventilato dalla senatrice Cinzia Fontana e dai sindacati durante la Commissione Ambiente “allargata”. Ora la questione si fa sempre più pesante perché il tempo stringe e gli ex lavoratori della Raffineria (oltre 130 licenziati, ma con il 90% dello stipendio garantito per 5 anni sulla base dell’accordo a Roma) rischiano di rimanere fuori dalla categoria degli “esodati salvaguardati”. “I Decreti Legge cosiddetti SalvaItalia e Milleproroghe avevano tutelato l’accordo Tamoil nella concatenazione cassaintegrazione-mobilità-pensionamento. – affermano i parlamentari del Pd Luciano Pizzetti e Cinzia Fontana – Il Decreto interministeriale attuativo invece, caso più unico che raro, introduce criteri violentemente restrittivi lasciando senza tutele migliaia di lavoratori tra cui quelli Tamoil. Di più, incide anche sui lavoratori di altre aziende cremonesi, rendendo impraticabile la ricollocazione dei lavoratori Tamoil e di altre imprese in esubero”.
“Il Decreto Fornero vanifica di fatto l’accordo Tamoil – attaccano i parlamentari democratici cremonesi -. Da tempo dicevamo con insistenza che gli “esodati” non erano 65mila ma 350mila. Avevamo ragione per difetto, giacché l’INPS ha certificato essere quasi 400mila. 400mila persone, compresi i lavoratori Tamoil e di altre imprese cremonesi, rischiano seriamente di trovarsi al termine della mobilità e per qualche anno senza stipendio e senza pensione”.
“Il Governo – proseguono – deve agire senza riserve affinché il Decreto interministeriale rispetti i dettami dei Decreti Legge d’indirizzo. Poiché il Decreto interministeriale non è pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale, lo modifichi rendendolo rispettoso delle norme d’indirizzo. E si faccia un nuovo Decreto con cui, programmando le risorse necessarie, dare tutela all’insieme dei lavoratori cosiddetti esodati”.
“Da tempo stiamo dicendo di maneggiare con cura l’accordo Tamoil – concludono Pizzetti e Fontana – perché se un pilastro crolla viene giù l’intera torre. Con ricadute pesanti sugli assetti sociali e ambientali cittadini e territoriali”.

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