Trasfusioni, 150 i donatori stranieri Incremento dall'1,9% al 2,7% L'Avis: "Ma l'appello continua"
A Cremona, a dicembre 2011, sono 5355 i soci dell’Avis di nazionalità italiana, 150 quelli di nazionalità straniera. Erano 99 nel 2006, 109 nel 2007, 130 nel 2008, 158 nel 2009, 132 nel 2010, con un incremento negli anni dall’1,9% al 2,7%. Rosso uguale, ma con una miscela di globuli diversa. Trasfusioni di sangue e provenienze geografiche. Di fronte ad una società che sta mutando, con l’aumento sempre crescente di persone straniere, anche il fabbisogno di gruppi sanguigni si modifica. Soprattutto per etnie diverse dalla nostra che portano nelle vene combinazioni più rare sul territorio. In tutta Italia, e anche a Cremona, l’appello agli stranieri a diventare donatori per poter assistere una platea più vasta ed eterogenea.
158 DONATORI STRANIERI: ROMENI E MAROCCHINI IN TESTA
158 sono i donatori stranieri a maggio 2012. La popolazione con più donatori è quella romena (49 persone), segue quella marocchina (37). 13 sono i donatori di nazionalità indiana, mentre 11 quelli di nazionalità albanese. Ci sono, 5 argentini 4 brasiliani e 4 svizzeri. Presenti tra i donatori anche persone provenienti da Afghanistan, Algeria, Belgio, Bulgaria, Canada, Cile, Cina, Colombia, Croazia, Equador, Etipia, Filippine, Francia, Germania, Inghilterra, Iran, Nigeria, Perù, Polonia, Repubblica Domenicana, Spagna, Srilanka, Sudan, Tunisia, Usa e Venezuela.
“DOPO IL SISMA IN ABRUZZO, IL CONTRIBUTO DELLA COMUNITA’ ISLAMICA”
Dal 2008, in particolare, l’Avis cremonese ha attivato il progetto cremonese denominato “La pelle cambia colore, il sangue no: per una donazione senza confini e oltre”, confermato obiettivo associativo primario anche per il 2012-2013. “Nei giorni immediatamente successivi al terremoto in Abruzzo – raccontano dall’Associazione – il responsabile del Centro Culturale Islamico di Cremona, Sadik Elhassan, ha manifestato la disponibilità ad avviare la procedura per l’adesione all’Avis come contributo di solidarietà nei confronti delle popolazioni colpite dalla calamità. Una scelta per esprimere, attraverso la nostra Associazione, la loro partecipazione al dolore e alle sofferenze delle sfortunate comunità abruzzesi. In quell’occasione il responsabile ha manifestato a sua volta il desiderio di aprire le porte del centro culturale ai rappresentanti dell’AVIS, allo scopo di organizzare un incontro per divulgare e diffondere i valori del progetto. L’incontro si è tenuto presso il Centro Culturale Islamico di Via Bibaculo, dove, in un clima assolutamente familiare ed alla presenza di numerose persone di fede musulmana, il nostro Presidente Ferruccio Giovetti, l’ex presidente Riccardo Merli e Giacomo Di Matteo, autore e coordinatore del Progetto, hanno illustrato gli obiettivi (culturali, antropologici, sanitari, sociali, etc) che l’AVIS intende conseguire attraverso il dono del sangue degli immigrati. Dopo la comunità di fede musulmana, anche la comunità indiana di etnia Sikh ha bussato alla porta dell’Avis, mossa dal desiderio di conoscerne la realtà e, soprattutto, dalla voglia di condividere lo spirito, i valori e le finalità del nostro progetto. Qualche giorno dopo l’incontro con la sua comunità, il Presidente del Centro Culturale Islamico ha consegnato presso la nostra sede una busta contenente ben 12 richieste di adesioni (sia maschi che femmine). Lo stesso è accaduto presso la comunità Sikh, dove già il giorno dell’incontro sono state numerose le richieste di adesione presentate da aspiranti soci donatori. Un risultato che accresce ulteriormente la nostra determinazione a diffondere il progetto su tutto il territorio della provincia ed a raggiungere tutte le etnie che qui vivono e lavorano, dimostratesi particolarmente sensibili ed interessate alle prospettive che il progetto stesso può davvero aprire per la convivenza delle comunità locali”.
Donatori stranieri divisi per popolazioni a maggio 2012
Greta Filippini
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