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Torino, studentessa violentata: 17enne fermato era vicino a residenza universitaria

(Adnkronos) – Stava gironzolando a notte inoltrata poco distante dalla residenza universitaria dove era stata compiuta l’aggressione, raccogliendo mozziconi di sigaretta a terra, quando è stato fermato da una volante della polizia per un controllo, il 17enne cittadino italiano di origine straniera fermato ieri sera perché ritenuto responsabile della violenza sessuale di cui è rimasta vittima una giovane studentessa. Al momento fermo il giovane indossava parte dell’abbigliamento con cui era stato ritratto dalla telecamera di sorveglianza nella notte dell’aggressione, un paio di jeans con tagli, mentre altro materiale riconducibile alla quella sera, tra cui un capo di abbigliamento, è stato trovato in una successiva perquisizione nella casa in cui il giovane vive con la famiglia, di origine straniera ma tutti cittadini italiani. 

Nessuna reazione da parte del giovane al momento del fermo, che ha mostrato assoluta tranquillità anche nelle ore successive quando è stato condotto in Questura per gli accertamenti del caso. A quanto si è appreso il minorenne, che avrebbe alcuni precedenti, non sempre si recava a dormire a casa dove risiede la famiglia. Decisivo per l’identificazione, oltre alle immagini delle telecamere di sorveglianza della zona, il dna ricavato dalle tracce biologiche rintracciate dai sanitari sulla vittima quando si è recata in ospedale per essere medicata. Tra gli altri indizi anche un riconoscimento fotografico e fonico poiché il ragazzo parla in maniera corretta l’italiano. 

Nel corso delle due settimane di indagini, le forze di polizia hanno controllato in tutta la città di circa 6.000 persone intensificando il controllo del territorio in particolare nella zona intorno alla residenza universitaria. Le indagini proseguono per ricostruire i movimenti del giovane prima e dopo la sera dell’aggressione. Per gli investigatori, infatti, si tratterebbe di un episodio assolutamente isolato e per questo di ancora più complicato da contestualizzare. Per lunedì è prevista l’udienza di convalida. 

“La soddisfazione per aver fermato il presunto responsabile, di cui si tratterà di capire la personalità perché si tratta comunque di ragazzo minorenne si accompagna alla commozione quando abbiamo risentito la vittima, una ragazzina estremamente esile ma altrettanto precisa e determinata, in cui ho colto una certa impressione quando le si è detto che si trattava di un minorenne e questa sensibilità sicuramente le fa premio perché anche lei è stata colpita dalla delusione di tutti che si tratti di un minore”, ha sottolineato il capo della procuratore dei minori, Emma Avezzu’, che ha poi ribadito l’apprezzamento per il risultato investigativo a tutti i reparti di polizia che hanno contribuito alle indagini. 

“E’ evidente che un episodio di questa gravità crea allarme – ha osservato il capo della Squadra Mobile di Torino, Luigi Mitola – è altrettanto evidente che proprio per il livello di allarme il questore ci ha invitati a lavorare sinergicamente e quindi abbiamo messo il massimo sforzo sia a livello investigativo, sia nel controllo del territorio, sia nel lavoro della polizia scientifica per i rilievi tecnici per raggiungere il risultato nel più breve tempo possibile perché intendiamo in questo modo rassicurare la cittadinanza perché a noi non risulta una situazione di rischio così elevato. 

Il fatto è gravissimo ma il nostro messaggio vuole essere di assoluta rassicurazione, non siano in una situazione fuori controllo. Per quello che ci risulta nella zona non emergono criticità particolari nel quartiere, riteniamo quindi di poter rassicurare la cittadinanza dopodiché approfondiremo ogni segnalazione che dovesse pervenirci”, ha concluso Mitola. 

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