Cronaca

Ciclovia VenTo, via ai primi 60
km tra lodigiano e cremonese

54 km di ciclovia tra il Lodigiano e il Cremonese saranno realizzati a partire da oggi in 540 giorni di lavoro serrato interessando e collegando – all’interno del suggestivo scenario paesaggistico padano e seguendo la linea degli argini maestri del Po ed il suo l’habitat fluviale – i comuni di San Rocco al Porto, Santo Stefano Lodigiano, Corno Giovine, Caselle Landi, Castelnuovo Bocca d’Adda, Maccastorna (Lodi) e Crotta d’Adda, Spinadesco, Cremona, Gerre Caprioli, Stagno Lombardo (Cremona).

E’ la realizzazione di un sogno diventato realtà che sancisce un tassello fondamentale nel ricco mosaico valoriale rappresentato, nella sua complessità, dal progetto VenTo, la più importante arteria ciclo pedonale che collegherà il Piemonte al Veneto lungo l’asse del Grande Fiume.

Stamane, nel teatro comunale di Caselle Landi si è svolto l’incontro di presentazione del macro intervento sostenibile che unisce concretamente AIPo (Agenzia Interregionale per il fiume Po), Regione Lombardia e Politecnico di Milano. L’avvio del primo lotto (tratto da San Rocco al Porto a Stagno Lombardo – suddiviso operativamente in sei settori – della ciclovia turistica nazionale VenTo), del valore di circa 13 milioni di euro, è stato salutato con favore da un centinaio di presenti tra sindaci, amministratori locali , tecnici, esperti o futuri appassionati e fruitori della nuova opera che hanno colto l’opportunità offerta del convegno “VenTo: la ciclovia diventa realtà in Lombardia” per ribadire la rilevanza del collegamento stesso e delle opportunità assicurate da un esempio-modello di mobilità dolce in grado di attrarre l’attenzione delle comunità , italiane e straniere che questo territorio e le sue caratteristiche ambientali, architettoniche, culturali enogastronomiche meritano e che non sono ancora messe a potenziale proficuo.

L’incontro, coordinato dal giornalista Andrea Gavazzoli, ha visto i saluti istituzionali del Sindaco di Caselle Landi Pierluigi Bianchi, del Presidente della Provincia di Lodi Fabrizio Santantonio e il messaggio del Presidente della Provincia di Cremona Paolo Mirko Signoroni; successivamente si sono alternati gli interventi del direttore di AIPo Meuccio Berselli, del dirigente Lombardia di AIPo Gaetano La Montagna, coadiuvato nell’esposizione tecnica, dall’ingegner Pollastri, del professor Paolo Pileri del Politecnico di Milano ideatore di Vento, di Ludovica Ramella del MaB Unesco Po Grande- Autorità Distrettuale del Fiume Po. Le conclusioni sono state tratte dall’Assessore della Regione Lombardia alle Infrastrutture , Trasporti, Mobilità sostenibile Claudia Maria Terzi e dal Presidente del Comitato di Indirizzo di AIPo Pietro Foroni.

Ecco il percorso

Tratto iniziale in comune di San Rocco al Porto, ciclabile in golena fino dopo al ponte SS9 Via Emilia e Ponte RFI, poi tutto su argine Maestro del fiume Po ed Adda fino al ponte sul fiume Adda a Maccastorna – Settori 1,2 e 3.

Superato il ponte sul fiume Adda in comune di Maccastorna, il tracciato (settore 4) prosegue in golena per circa 2 km, per poi risalire sull’argine sx del fiume Adda, in comune di Crotta d’Adda e rimanere sul medesimo argine fine a foce Adda e poi riprendere l’argine maestro del fiume Po fino a Cremona, in corrispondenza dell’attraversamento del Canale Navigabile MI-CR-Po (settore 5).

Il tracciato, sempre nel settore 5, scende dall’argine maestro in sinistra del fiume Po ed entra nelle pertinenze demaniali del mandracchio di accesso al porto di Cremona per poi svilupparsi lungo il fronte prospiciente il fiume Po denominato “Via Lungo Po Europa” della città di Cremona, percorrendo quindi tutta la sponda interessata dalle società canottieri, fino a raggiungere Largo Marinai d’Italia e riprendere l’argine maestro in direzione Gerre de Caprioli e Stagno Lombardo (settore 6).

A questo punto, una piccola variante di circa 600 mt, si stacca dall’argine maestro e si porta in golena, località Sales, in comune di Stagno Lombardo (CR), al fine di creare un collegamento con la fruizione turistica proveniente dalla via navigabile – Attracco turistico di Stagno Lombardo (settore 6Variante)

“Regione Lombardia – ha commentato l’assessore Foroni – ha fatto la sua parte finanziando il tratto lombardo dell’infrastruttura con 55 milioni di euro. Un’opera fondamentale, che non stravolge nulla, ma prende atto delle caratteristiche e delle potenzialità turistiche e di mobilità possibili nel territorio”.

“Il cicloturismo – ha spiegato l’assessore alle Infrastrutture e Mobilità, Claudia Maria Terzi – è diventato un forte elemento di attrazione. Oggi vediamo iniziare i lavori di questo importante progetto su cui Regione ha creduto fin dall’inizio grazie al Piano Lombardia. Di fatto la VenTo è l’infrastruttura ciclabile più importante per la Lombardia: è la più lunga, circa 350 km sul territorio, attraversa cinque province – Milano, Pavia, Lodi, Cremona e Mantova – e vede Regione svolgere un ruolo chiave nell’iter realizzativo essendo ente capofila”.

“Stiamo quindi ponendo le basi concrete per rendere la pianura lombarda e il suo territorio protagonisti della mobilità dolce – ha aggiunto Terzi -. Oltre alla Ciclovia VenTo abbiamo, infatti, investito anche in altre due infrastrutture ciclabili di rilevanza nazionale, la Ciclovia del Sole e del Garda, parte di un progetto di più ampio respiro che andrà a creare un sistema integrato di ciclopedonali che collegheranno il Nord Italia”.

Regione Lombardia non si è fermata qui, però. “Abbiamo ottenuto il riconoscimento di quattro nuove ciclovie nazionali – ha precisato Terzi – ovvero Lago Maggiore, Alpina, Milano-Monaco e Anello Iseo, per garantire ad ogni capoluogo di provincia il passaggio di almeno una ciclovia nazionale sul proprio territorio”.

“L’infrastruttura VenTo – ha concluso Foroni – va sfruttata per aumentare la qualità della vita dei residenti, anche se la sfida reale resta quella di creare politiche di territorio e di investimenti dove ognuno è chiamato a fare la propria parte. La VenTo dovrà diventare una grande attrazione anche a livello internazionale”.

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