Cronaca

Consiglio Generale Cisl Asse del Po,
Sbarra: "Chiesto incontro a Meloni"

Si è svolto a Cremona, negli ambienti del Palace Hotel di Costa Sant’Abramo, giovedì 3 novembre il Consiglio Generale Cisl Asse del Po con la presenza del segretario generale nazionale Luigi Sbarra e il segretario generale Lombardia Ugo Duci. Proprio Sbarra, a margine del Consiglio, ha rivelato di aver inviato una lettera al presidente del Consiglio Giorgia Meloni per chiedere un incontro unitario con le sigle confederali: “Abbiamo chiesto ieri sera unitariamente un incontro al Premier Meloni per discutere sui provvedimenti urgenti che il Governo deve assumere per affrontare una situazione economica, sociale, produttiva ed occupazionale difficile ed inedita, ed anche in vista della legge di bilancio”.

“Il Governo – ha aggiunto – deve concentrarsi sulle vere emergenze sociali, che mettono a rischio la qualità della vita di milioni di lavoratori, famiglie, pensionati e di migliaia di imprese. Siamo sulla soglia di una nuova recessione. Lo diremo domani alla ministra del lavoro, Calderone nell’incontro che avremo insieme alla altre parti sociali. Bisogna aumentare salari , stipendi e pensioni , contrastare il caro bollette , mettere sotto controllo i prezzi e tariffe , combattere la speculazione, garantire ammortizzatori sociali a tutti i lavoratori dei settori a rischio, difendere l’occupazione , rinnovare i contratti pubblici e privati, fermare la strage nei luoghi di lavoro. Va operato un forte taglio delle tasse per i redditi da lavoro e pensione e va avviato il tavolo sulla riforma delle pensioni prima della fine dell’anno, in modo da restituire al sistema previdenziale flessibilita’, equità, stabilità, inclusione per giovani e donne”.

Il Segretario provinciale Dino Perboni ha invece illustrato come è la situazione nel Cremonese: “Gli effetti nefasti della pandemia si sono espansi a tutta la vita dei nostri territori, colpendo la salute e il lavoro. Questi sono due aspetti dirimenti e fondamentali per la vita di ogni comunità. Nel 2020 la produzione delle industrie manifatturiere a Cremona è calata del 6,9%, mentre di poco meno, del 6%, è sceso il fatturato. La forza lavoro si è attestata a 153,6 mila unità, oltre 9 mila unità in meno rispetto ad un anno prima, pari al 6%”.

“Tuttavia – aggiunge -, se questi sono stati i dati del 2020, nel corso del 2021 le economie provinciali di Cremona e Mantova hanno visto una forte ripresa, così come anche il mercato del lavoro ha riscontrato una crescita delle assunzioni. I dati del sistema regionale Sistal dicono che a fine 2021 i contratti di assunzioni a Cremona sono passati da 1.215 del 2020 a 2.398 nel 2021, mentre a Mantova si è passati dai 1.761 del 2020 ai 2.934 del 2021. Sono stati segni evidenti di una forte ripresa del marcato del lavoro, anche se la maggior parte delle assunzioni ha riguardato i contratti flessibili e l’apprendistato. Se questo era il 2021, con la guerra lo scenario nazionale cambia, così pure a livello provinciale: l’ultimo dato censito ad agosto del 2022 confrontato con lo stesso mese del 2021, dice che le domande di assunzione sono crollate del -15,4% rispetto al 2021 a Cremona”.

Attenzione viene posta anche sul fronte della sicurezza: “Il valore del lavoro si afferma quando dà dignità e prospettiva alla persona, ma quando questo non si realizza, esso genera la piaga degli infortuni. Piaga che non risparmi nessuno, neppure il nostro territorio: a Cremona, nel periodo gennaio agosto 2022 rispetto al 2021, gli infortuni sono aumentati del 21,85% e sono passati da 2.920 denunce a 3.558. Gli incidenti mortali sono aumentati da 5 a 8, l’ultimo in ordine di tempo il 19 ottobre”.

© Riproduzione riservata
Caricamento prossimi articoli in corso...