Cronaca

Salute mentale, proiezione del
film "Marilyn ha gli occhi neri"

Un fotogramma del film

Il mese di ottobre, dedicato alla salute mentale, si conclude con un appuntamento al cinema per riflettere sul tema e contrastare lo stigma che spesso accompagna chi soffre. Giovedì 27 ottobre alle ore 20.30 sarà proiettato al Cine Chaplin di Cremona (Via Antiche Fornaci, 58) il film Marilyn ha gli occhi neri, con ingresso libero. Diretta da Simone Godano e scritta da Louise Steigerwalt, la pellicola (candidata ai Nastri d’Argento e al David di Donatello) è ispirata ad una storia vera, e affronta il tema della malattia mentale con uno sguardo che non nasconde i problemi ma si apre alla speranza.

“La scelta di proiettare questo film e condividerne il messaggio con la cittadinanza non è casuale”, commenta Franco Spinogatti, Direttore del Dipartimento di Salute mentale. “Il nostro scopo è sensibilizzare l’opinione pubblica rispetto alla necessità di atteggiamenti positivi, affrontando anche con ironia e leggerezza tematiche estremamente importanti legate alla salute mentale, come la gestione dei rapporti interpersonali, l’inserimento abitativo e lavorativo, l’inclusione”.

Con questa serata, il cinema si riconferma linguaggio universale per avvicinarsi in modo consapevole a temi complessi e superare le resistenze e i pregiudizi. Le storie raccontate per immagini aiutano a comprendere la vita degli altri e a rendersi conto di ciò che accade intorno a noi. Partecipare alla proiezione è un gesto di solidarietà verso le persone con un problema di salute mentale; rappresenta un’azione simbolica contro lo stigma, per abbatterlo, anche col sorriso.

L’iniziativa è promossa da Asst di Cremona, in particolare dalla Direzione Socio-Sanitaria, dall’Area riabilitativa della salute mentale e dall’ufficio Comunicazione e relazioni esterne. Si svolge con il patrocinio del Comune di Cremona e in collaborazione con il Cine Chaplin.

IL FILM – Lui non sa mentire, lei non può fare diversamente. Diego e Clara (interpretati da Stefano Accorsi e Miriam Leone) fanno parte di un gruppo sottoposto a riabilitazione forzata e guidato da uno psichiatra, che cerca di liberarli dalla concentrazione su se stessi obbligandoli a gestire un ristorante per le persone del quartiere. Diego vive ripiegato su sé stesso e fatica a contenere le frustrazioni, Clara è affetta da mitomania e racconta bugie così convincenti da ingannare perfino se stessa. Nella loro cucina impareranno che anche il piatto più semplice (il menu prevede un’unica proposta al giorno) richiede attenzione e collaborazione. Lavorare insieme li porterà a spogliarsi dai costrutti mentali e sociali, scoprendo che anche i loro punti deboli possono essere il punto di partenza per un’evoluzione personale inaspettata e positiva.

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