Cronaca

I sindacati di polizia protestano sui tagli al comparto sicurezza

I sindacati di polizia Siulp e Sap, in un comunicato diffuso a livello nazionale, protestano in merito ai tagli che il Governo ha  dichiarato di voler fare sul comparto sicurezza. “Le proposte”, hanno sottolineato Guianluca Epicoco, segretario provinciale del Sap, e Roberto Filippini, del Siulp, “non sono affatto condivise  dai sindacati e  non porterebbero alcun risparmio alle casse dello Stato”. Anche a Cremona nei prossimi giorni verranno organizzate forme di protesta da parte dei rappresentanti della polizia di Stato che chiedono aiuto alle forze politiche locali ed alle istituzioni  “affinchè facciano sentire la loro voce a sostegno delle forze di  polizia”.

Le linee di intervento previste dal piano di razionalizzazione della spesa in funzione della “famigerata” spending review, ossia della “revisione della spesa”, recita il comunicato, prevedono chiusure e accorpamenti di uffici con l’obiettivo di risparmiare circa 65 milioni di euro. “I risparmi”, prosegue la nota, “sarebbero così ripartiti:
– 56 milioni per mancata assunzione di 1.500 unità del ruolo tecnico;
– riduzione del 20% del parco auto da concretizzare nell’arco di dieci anni (2% in meno per ogni anno);
– accorpamento della Direzione centrale dell’UCIS e della scuola superiore di polizia rispettivamente con la Direzione centrale della polizia criminale e con la Direzione centrale per gli istituti d’istruzione;
– chiusura di tutte le articolazioni periferiche della Polizia Postale e delle Telecomunicazioni (cancellazione di ben 97 uffici periferici);
– chiusure di circa 15 distaccamenti della polizia stradale e di altrettante sezioni polfer;
– chiusura delle sezioni sommozzatori, cinofili, tiratori scelti;
– chiusura di 27 squadre nautiche”.

“A tutto ciò”, per i sindacati, “si aggiunge la spada di Damocle, anzi, la ghigliottina di Maria Antonietta della ministra Cancellieri relativa alla chiusura di 17 questure. La cosa che è apparsa subito strana è stato il clima di totale incertezza e di assoluta dichiarata ignoranza sull’entità della somma con cui il Dipartimento della pubblica sicurezza dovrebbe contribuire all’insieme del pacchetto da presentare sull’altare della spending review. Una cabina di regia unica, almeno sui tagli da dare alla sicurezza, sarebbe stata quanto mai opportuna. Per le modalità e i contenuti, senza sottacere i tempi con cui tutto è avvenuto, le organizzazioni sindacali si sono dichiarate contrarie a questo tipo di impostazione, ritenendo assolutamente sbagliato il metodo e il merito della proposta presentata in quel contesto”.

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