Cronaca

Messa della Polizia di Stato,
il questore: "Vicini alla cittadinanza"

Fotoservizio Francesco Sessa

E’ stato il vescovo Antonio Napolioni a presiedere la Messa nella festa di San Michele arcangelo, patrono della Polizia di Stato, celebrata nella mattinata di giovedì 29 settembre presso la chiesa di San Pietro al Po a Cremona, concelebrata dal cappellano della polizia, don Stefano Peretti. Una cerimonia sentita, e molto partecipata, alla presenza di tutte le autorità civili e militari cittadine. Erano presenti il prefetto, Corrado Conforto Galli, il comandante dei Carabinieri, colonnello Giuliano Gerbo, il comandante della Guardia di Finanza, colonnello Massimo Dell’Anna, il comandante della Polizia Locale, Luca Iubini e l’assessore Barbara Manfredini. Presente anche il cavaliere Giovanni Arvedi.

Al termine della celebrazione il questore, Michele Davide Sinigaglia, dopo aver ringraziato i presenti, ha ricordato l’importanza del ruolo della Polizia. “Questa ricorrenza è per noi molto importante, in quanto ci consente di riflettere sui valori condivisi che portiamo avanti quotidianamente: onestà, giustizia, carità, ma anche fratellanza” ha evidenziato il questore. “Senza dimenticare il senso di appartenenza a una comunità, quella cremonese, che deve poter guardare con fiducia alla Polizia di Stato”.

San Michele Arcangelo fu proclamato, il 29 settembre 1949, da Papa Pio XII, patrono e protettore della Polizia per la sua assonanza con la missione che gli agenti assolvono quotidianamente, e che negli anni sta cambiando. “E’ una polizia che sta evolvendo, così come evolve la società italiana” spiega il questore. “Un organismo tasparente, che vuole essere vicino ai cittadini e che fa il possibile per rispondere ai bisogni e alle necessità della gente”.

Bisogni che si riassumono soprattutto nella necessità di avvertire un maggiore senso di sicurezza. “Per questo, dobbiamo essere presenti e visibili” conclude Sinigaglia. “Dobbiamo dare la certezza che la Polizia di Stato e le altre forze di polizia sono presenti sul territorio, e che possono quindi garantire quel bisogno primario che è la sicurezza della collettività”.

Laura Bosio

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