Politica

Bellini, candidata per +Europa
diritti civili ed energia al centro

Architetto, cremonese, alla sua prima esperienza in consiglio comunale come rappresentante di +Europa confluita nel gruppo consigliare del Pd, Stella Bellini è la candidata per il partito di Emma Bonino nel proporzionale della Camera.
E’ convinta sostenitrice delle istanze LGBTQ+, come si è visto negli interventi sulla sfilata del Cremona Pride e dei diritti delle donne, quindi non ha avuto dubbi, nell’ultimo consiglio comunale, a dare dei sessisti ai consiglieri di centrodestra che chiedevano una difesa aprioristica degli Alpini, dopo i presunti episodi di stupro a Rimini.
“Queste sono le tematiche che stanno più a cuore ai giovani e credo che siano molto più avanti di noi nel recepire l’importanza dei diritti civili”. In una campagna elettorale in cui tutti i partiti si contendono le simpatie degli under24, il partito erede delle istanze dei Radicali  può vantare una lunga tradizione.
E poi il tema della transizione energetica: “Deve essere l’obiettivo, occorre diversificare le fonti di approvvigionamento, senza illuderci che dall’oggi al domani si possa completare la transizione a forme di produzione di energia pulita. Bisogna investire ancora di più nella ricerca che consenta di produrre energia con meno emissioni, pensare a incentivi non elargiti in modo acritico. Penso a una diffusione capillare degli impianti fotovoltaici, alle pale eoliche, al biometano. Il nucleare pulito è ancora distante, arriverà, ma nel frattempo abbiamo bisogno di energia e allora diversifichiamo, anche estraendo il gas”.

Sì al fotovoltaico, anche con i pannelli a terra nei campi, come a Cremona si decise di non fare quando venne proposta una mega installazione su un terreno a margine della tangenziale, di proprietà di Fondazione Città di Cremona. “Io ritengo – afferma Bellini – che si sia persa un’occasione, intanto perchè non si tratta di impianti che durano in eterno, ma hanno una vita di una trentina d’anni, i pannelli sono conficcati con pali nel terreno, è un terreno che riposa e verrà restituito alla collettività più fertile, senza essere stato soggetto a un’attività intensiva. Il terreno sottostante non viene impermeabilizzato”.
Dunque un approccio laico al tema dello sviluppo che tenga insieme rispetto per l’ambiente senza ingabbiare le necessità degli usi civili e industriali. Così come per quanto riguarda un altro tema molto dibattuto in provincia, l’autostrada Cremona Mantova: “Il problema non è se farla o meno, ma come realizzare le compensazioni che ne mitighino l’impatto, ad esempio piantando – per dire – 10mila nuovi alberi”.

L’esperienza in consiglio comunale? “Un buon modo per capire la complessità dietro a determinate scelte amministrative e per comprendere come alla fine ci voglia un’assunzione di responsabilità”.

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