Cronaca

Corsie ciclabili di via Massarotti,
Fiab: "Intuitive, funzioneranno bene"

Non ancora inaugurata ufficialmente (lo sarà durante la Settimana Europea della Mobilità, a metà mese) è già diventata realtà in poco meno di una settimana la doppia corsia ciclabile di via Massarotti, almeno nel tratto tra via Ghinaglia e l’autosilo. Nei prossimi giorni raggiungerà piazza Cadorna, il tratto più stretto della trafficatissima via.

Oltre alle corsie laterali, con linea tratteggiata (il che significa che le auto possono valicarle, ovviamente se non ci sono ciclisti in transito) hanno fatto la loro comparsa anche le “case avanzate”: aree dipinte in rosso tra la linea di arresto delle auto e i semafori, dove le biciclette devono posizionarsi quando il segnale è rosso, in modo da risultare ben visibili agli automobilisti.

 “In realtà le case avanzate c’erano già”, spiega Piercarlo Bertolotti, presidente Fiab, “e venivano utilizzate in modo inconsapevole. La nuova segnaletica non fa che evidenziare quelle che sono le regole del codice della strada e del Piano Generale della Mobilità ciclistica di recente attuazione. Si tratta in realtà di accorgimenti molto semplici che vengono recepiti in maniera intuitiva sia dagli automobilisti che dai ciclisti. Naturalmente occorrerà un po’ di abitudine e servirà perfezionare ulteriormente alcuni elementi come la segnaletica verticale per le auto ad esempio. Abbiamo in programma varie iniziative con l’amministrazione Comunale che saranno presentate successivamente”.

L’occasione per ridisegnare la segnaletica è giunta dal rifacimento dell’asfalto in questo lungo tratto di strada. Ed è stata anche l’occasione per facilitare le cose agli automobilisti, oltre che ai ciclisti: ad esempio per chi proveniva da via Ghinaglia, all’intersezione con via Spalato, di fronte alla Polstrada mancava la corsia di svolta a sinistra, che adesso è stata tracciata.

Non mancano i cattivi esempi in mezz’ora di sosta a bordo strada abbiamo visto biciclette passare sui marciapiedi e auto ferme a cavallo della linea tratteggiata, ma di auto in sosta in doppia fila ce n’erano anche prima che venisse tracciata la linea tratteggiata e solo tempo, educazione e anche sanzioni, nel caso, potranno migliorare le cose.

“Ciclabili come queste sono realtà da parecchio tempo in Europa – spiega ancora Bertolotti – e possono essere attuate in strade con determinate caratteristiche, ad esempio dove la velocità consentita non supera i 50 km/h, dove ci sono semafori e dove c’è abbastanza spazio in carreggiata. Lo si sarebbe potuto fare anche in via Giuseppina, anzichè tracciare le ciclabili sui marciapedi, peraltro in alcuni tratti dissestati, intralciando i pedoni e creando situazioni di potenziale pericolo in corrispondenza dei passi carrai”. Ma quella è un’altra storia. gbiagi

 

© Riproduzione riservata
Caricamento prossimi articoli in corso...