Politica

Bollette, U.P.: "Utenti cornuti e
mazziati col teleriscaldamento"

Unione Popolare denuncia gli aumenti stratosferici delle bollette del teleriscaldamento, prodotto dai termoutilizzatori dei rifiuti. “Il teleriscaldamento – afferma Beppe Bettenzoli –  ossia la distribuzione di acqua calda o vapore, prodotta dalla combustione dei rifiuti, avrebbe dovuto essere un bene per l’ambiente e anche per le tasche degli utenti, che invece si ritrovano con costi superiori a quelli del riscaldamento a gas.

“Nella nostra provincia abbiamo l’impianto di Cremona, che era di LGH e ora appartiene al gruppo A2A (società controllata da Milano e Brescia); a Brescia le proteste di Legambiente contro gli aumenti vertiginosi, hanno costretto i sindaci di Brescia, Milano e Torino (dove opera IREN) di richiedere al Governo di intervenire per regolamentare i prezzi, che ora sono fissati dai gestori.
Peccato che queste multiutility siano tutte di proprietà dei comuni, che solo ora si accorgono degli extraprofitti delle stesse a scapito degli utenti.
Il sindaco di Cremona, al momento, risulta silenzioso, forse perchè si è reso conto di quale sia stato l’affare grandioso per tutti i cremonesi la svendita di LGH a A2A.
Pertanto chi ha scelto il teleriscaldamento si ritrova cornuto e mazziato, il presunto risparmio, per l’utilizzo dei rifiuti, si è trasformato in una tagliola per gli utenti, che non possono neppure cambiare gestore, perchè A2A è l’unico gestore delle reti in provincia di Cremona, come di Brescia e Milano ed è quasi impossibile staccarsi.
Unione Popolare è per tassare del 90% gli extraprofitti delle aziende energetiche, come ENI, ENEL e A2A, è per porre il problema della nazionalizzazione dell’energia elettrica, di uno stato che si riprende in mano la gestione dell’ENI, ex azienda di stato fondata da Enrico Mattei e venduta ai mercati a partire dalla campagna di privatizzazioni del 1992. Da allora l’interesse dell’ENI è solo quello di produrre utili per gli azionisti.
Si deve realizzare un piano di investimenti straordinari nelle energie rinnovabili, con impianti fotovoltaici e eolici, riportare tutto il settore energetico sotto il controllo pubblico, altrimenti non ci salveremo con bonus e vari interventi palliativi e le previsioni di spesa per le famiglie subiranno ulteriori aumenti, che inevitabilmente porteranno a proteste, autoriduzioni delle bollette, lotte, nelle aziende e nelle piazze”.

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