Economia

Arcari (Fimaa Confcommercio):
“Il DDL Concorrenza ci penalizza”

Fimaa Cremona esprime “la propria contrarietà” alle indicazioni del DDL Concorrenza che “autorizza le società di mediazione creditizia a svolgere anche mediazione immobiliar”e. “La modifica, approvata in extremis con un Governo dimissionario e a Camere sciolte – spiega Luca Arcari, presidente provinciale della Federazione che riunisce i mediatori e gli agenti d’affari -, ha rivisitato la netta distinzione di ruoli tra due mondi complementari. In questo modo ha finito con lo scardinare i principi comunitari in materia di divisioni di compiti e ruoli, prevedendo una commistione tra attività che è bene restino separate”.

“Riteniamo sia un pericoloso passo indietro per il nostro settore”, ammonisce il dirigente di Confcommercio Cremona. Quindi Arcari spiega le ragioni della propria contrarietà: “Con l’approvazione di questa norma, viene conferita la possibilità ai grandi gruppi di intermediazione di concentrare nelle proprie mani le attività di mediazione immobiliare, creditizia, assicurativa e finanziaria, a danno dei consumatori e delle piccole-medio imprese – come sono le nostre agenzie – che costituiscono oltre l’80% del settore. Non è con questa norma che si sostiene il comparto – continua – Quanto deciso ha creato sconcerto tanto tra gli operatori del settore degli agenti legati all’edizlia. Che rischiano di pagare il conto per intero, mentre le società di mediazione creditizia ne ricaveranno solo benefici”.

Per FIMAA nazionale – che lo precisa in una nota – “la nuova disposizione normativa, lede il principio comunitario di separatezza tra le attività del comparto dei servizi finanziari e quelle del comparto immobiliare, favorendo oltre alla possibile commistione tra l’esercizio delle rispettive attività, anche pericolose ed inopportune concentrazioni e conflitti di interesse, a discapito della trasparenza del mercato dell’intermediazione”.

“E’ stato scelto – conclude con amarezza Luca Arcari – di penalizzare le singole realtà imprenditoriali, base del nostro tessuto economico, con il pericolo per i consumatori di trovarsi davanti interlocutori votati principalmente alla massimizzazione del profitto a danno degli interessi di chi vende o acquista un immobile. Ci auguriamo che il prossimo Governo, qualunque sia l’orientamento della maggioranza, voglia ridiscutere il provvedimento, correggendo alcune storture normative. Inoltre andranno definiti gli eventuali regolamenti attuativi. Proprio che questo necessario il coinvolgimento anche delle rappresentanze delle imprese del settore. Mi piace pensare che la partita non sia ancora chiusa”.

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