Cronaca

Siccità, la portata del Po cala ancora:
situazione sempre più critica

Continua a scendere precipitosamente la portata del fiume Po, anche in territorio Cremonese, dove oggi si attesta a 172 metri cubi al secondo, contro i 240 di una decina di giorni fa, con il fiume Po che a ridosso delle società canottieri per il momento è stazionario a -8,58 metri sotto lo zero idrometrico. Questi i dati riportati nel bollettino settimanale dell’Osservatorio permanente sugli utilizzi idrici nel distretto idrografico del fiume.

A fronte di questo, lo scenario di severità idrica da qui a fine mese rimane elevato: le previsioni meteorologiche a breve termine, fa sapere l’Autorità Distrettuale del Fiume Po, evidenziano una generale stabilità atmosferica sul Distretto, mentre locali rovesci e/o temporali si potranno verificare sui rilievi. Persisteranno inoltre temperature elevate
con valori sensibilmente superiori a quelli tipici del periodo.

Si tratta di un connubio tra l’anomalia termica positiva e l’anomalia pluviometrica negativa che crea non pochi problemi. Le temperature degli ultimi giorni, inoltre, risultano essere superiori alle medie del periodo anche di 6°- 8°C.

A questo proposito l’Autorità ha definito alcune misure da adottare al fine di sostenere le portate del Po.

Innanzitutto una riduzione dei prelievi irrigui giornalieri di un valore pari al 20% della media delle derivazioni di lunedì 18 e mercoledì 20 luglio. Tale riduzione assume particolare importanza sull’asta del fiume Po e sulle aste degli affluenti principali per il sostegno alla magra del Po medesimo (Dora Baltea, Ticino, Adda, Oglio, Mincio). Verranno inoltre interrotte le deroghe al DMV/DE per uso irriguo a partire dalla data del 22 luglio 2022, a meno di condizioni particolari connesse a fabbisogni irrigui per colture permanenti e/o di particolare pregio.

Verrà effettuato un monitoraggio, a cura dei soggetti gestori, della disponibilità e dei volumi di invaso dei grandi laghi prealpini, al fine di valutare l’eventuale possibilità di maggiori rilasci in funzione dell’andamento del grado di riempimento degli stessi. Ma anche un monitoraggio, a cura di Terna e delle Aziende idroelettriche, della disponibilità e dei volumi di invaso degli invasi idroelettrici alpini, al fine di valutare la possibilità di ulteriori rilasci aggiuntivi giornalieri compatibilmente con la riserva strategica da garantire per l’uso idroelettrico. lb

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