Cronaca

Lesioni a paziente, due medici dell'ospedale vanno a processo

Gli avvocati Soldi e Munafò

Due medici dell’ospedale di Cremona, un chirurgo e um radiologo, sono a processo con l’accusa di aver provocato lesioni ad un paziente di 60 anni “affetto da stenosi serrata della carotide interna”. Nel marzo del 2007 l’uomo era stato sottoposto ad un intervento di posizionamento dello stent carotideo. Si trattava di un paziente “portatore di trombosi della carotide sinistra” già in precarie condizioni di salute, con alle spalle un infarto e un’ischemia. Oggi, davanti al giudice Pierpaolo Beluzzi, sono stati sentiti sette testimoni, mentre nella prossima udienza, fissata al prossimo 29 maggio, la parola passerà ai consulenti delle parti. Il 6 marzo di cinque anni fa il paziente era stato dimesso, per l’accusa “senza un adeguato monitoraggio post operatorio”, e la notte era sopraggiunta una emorragia cerebrale “dalla quale conseguiva una grave compromissione delle funzioni vitali”. Successivamente il 60enne, rimasto paralizzato, era stato ricoverato in una casa di riposo per un anno prima di morire. Ai due medici la procura contesta la “mancata informazione al paziente, portatore di trombosi della carotide, sulle conseguenze derivanti dall’intervento, opzione terapeutica non indicata se solo i medici avessero prudentemente tenuto in considerazione le precarie condizioni generali e cardiache del paziente”. I familiari, la vedova, le due figlie e la nipote, sono parte civile attraverso l’avvocato Michela Soldi, mentre i due medici sono difesi dall’avvocato Diego Munafò. Per la difesa, gli imputati hanno agito correttamente seguendo tutti i protocolli del caso ed informando degli eventuali rischi sia il paziente stesso che i suoi familiari. L’ictus non poteva essere prevedibile.

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