La torre dell'acquedotto alla fine
cede ma danneggia alcune case
Ci sono volute 6 ore in più del previsto, tre tentativi ed alcuni inconvenienti, ma alla fine la torre dell’acquedotto di Gerre de’ Caprioli è crollata.
L’esplosione per eliminare la struttura, costruita negli anni ’60 e in disuso da decenni, era programmata per questa mattina intorno alle 11. Poi qualcosa è andato storto: le cariche, posizionate in due momenti differenti, non sono riuscite ad abbattere la torre. Ne è seguita una riunione straordinaria con i dirigenti di Padania Acque, il primo cittadino Michel Marchi e i tecnici della ditta specializzata, quindi si decide di cambiare strategia.
Intorno alle 17, infatti, arriva da Milano, con trasporto eccezionale, un braccio meccanico.
“Abbiamo deciso di provare a spingerla. È bastato davvero poco e la torre è caduta, anche se non nella sede e nel cuscino di terra che era stato creato ad hoc. Alcune recinzioni delle villette adiacenti hanno subito alcuni danni” ha detto l’amministratore delegato di Padania Acque Alessandro Lanfranchi.
I tecnici hanno subito avviato le analisi del caso per capire cos’è accaduto.
58 le utenze, corrispondenti ad altrettante famiglie che erano state allontanate in via precauzionale; chiuse le vie delle Querce, delle Saggine, via Roma da incrocio via Nolli a incrocio via Landi, piazza del comune (parte carrabile).
“L’agibilità delle case non è in discussione; sono personalmente andato sul posto” prosegue Lanfranchi “Ora si tratta di valutare i danni agli immobili che verranno interamente risarciti da Padania Acque che poi si rivarrà sulla ditta. Chiaramente qualcosa non è andato a buon fine”.
Andrea Colla