Ambiente

Bissolati contro Tamoil: depositata
oggi l'istanza di causa civile

Il sopralluogo del 25 febbraio nella Bissolati

I legali della Canottieri Bissolati hanno depositato questa mattina l’istanza di causa civile nei confronti della Tamoil. 120 pagine, frutto di tre anni di raccolta documentazione da parte degli avvocati Gianpietro Gennari e Claudio Tampelli. Da ultimo, quanto emerso dall’accertamento tecnico preventivo che ha dimostrato – questa la tesi della Bissolati –  l’insufficienza della barriera idraulica nel contenere l’inquinamento da idrocarburi all’interno del perimetro della ex raffineria. Un inquinamento che quindi perdura ancora oggi.

E per venerdì prossimo, 17 giugno, il Comune ha convocato una conferenza dei servizi con tutti gli enti coinvolti nell’annosa vicenda. L’ultima riunione era stata lo scorso febbraio, quando, a fronte dei risultati dell’Accertamento Tecnico Preventivo esibito dalla società canottieri, era stato deciso di svolgere un sopralluogo congiunto all’interno della società, per valutare le risultanze dei piezometri installati dalla società Copernico per conto della Bissolati, le condizioni della piscina e l’attività di aspirazione del surnatante. Il sopralluogo si era poi svolto il 25 febbraio.

Tra i danni lamentati dalla società rivierasca, ultimo in ordine di tempo è il cedimento della piscina olimpionica, a seguito della rottura delle bocchette causata probabilmente dalle attività di aspirazione del surnatante nel sottosuolo, nell’ambito della messa in sicurezza del sito. Il ripristino della piscina, ora funzionante,  costato quasi 100mila euro alla canottieri. Ma molte altre sono le voci di costo che vengono dettagliate nell’atto, a cominciare dalla perdita di valore dei 30mila mq di area di proprietà Bissolati, per continuare con lo “sprofondamento” del palazzetto avvenuto nel 2016 per le stesse cause insorte alla piscina; e poi la fuoriuscita di diversi soci, i maggiori costi per attingimento acqua, eccetera.

Sul piano delle istituzioni, il Comune a seguito del sopralluogo congiunto del 25 febbraio, non ha ravvisato la necessità di avviare un nuovo procedimento amministrativo: “Secondo tutti gli Enti di controllo presenti – si leggeva in una nota del Comune successiva al sopralluogo –   le informazioni acquisite, i dati analizzati e le evidenze emerse da altre attività di indagine confermano l’assenza di rischio sanitario per i fruitori dell’area e non rappresentano elementi tali da avviare un procedimento ambientale nuovo rispetto a quello già avviato e attualmente in corso che interessa le aree esterne al deposito Tamoil.

“Gli elementi acquisiti meritano approfondimenti e sono utili per ulteriori valutazioni tecniche e operative, che potranno portare a ulteriori miglioramenti degli interventi in atto, sempre nell’ambito del procedimento ambientale attualmente aperto per il monitoraggio delle attività di riqualificazione delle aree esterne.

La Conferenza di servizi di venerdì servirà a fare il punto sul complesso delle attività investigative, sugli esiti delle indagini ambientali eseguite dalla Società Bissolati, “per definire, con una valutazione tecnica approfondita, le necessarie proposte di modifica degli impianti di ripristino ambientale”. gbiagi

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