Effige dissacrante della Madonna
Accertamenti della Digos in corso
Intanto Francesca Gazzina, responsabile provinciale Famiglia di Fratelli d'Italia: "Soddisfatta della presa di distanza di Arcigay. Confido che questo rappresenti un precedente per altre manifestazioni di questo tipo"
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Sul manichino camuffato da Vergine Maria che ha sfilato nella manifestazione di sabato, il CremonaPride, sono in corso degli accertamenti della Digos della Questura di Cremona anche attraverso l’acquisizione delle riprese video e fotografiche fatte durante la giornata, cercando di identificare il gruppo di persone che conduceva l’effige della Madonna, peraltro tutte con il volto travisato.
Il reato di offese a una confessione religiosa con vilipendio o danneggiamento di cose è disciplinato all’articolo 404 del codice penale, una norma che sanziona l’offesa nei confronti di qualsiasi confessione religiosa.
Intanto, si registra la presa di posizione del presidente dell’Arcigay La Rocca, Lorenzo Lupoli, che si è dissociato dalla messinscena, organizzata probabilmente da appartenenti all’area anarchica. E a fronte di quelle dichiarazioni, si dichiara soddisfatta Francesca Gazzina, responsabile provinciale del dipartimento Famiglia – valori non negozabili di Fratelli d’Italia, la prima a sollecitare il Comune affinché vigilasse che non ci fossero trasgressioni che potessero urtare la sensibilità di chi non aderisce alle tematiche Lgtbq.
“Sono molto soddisfatta della presa di posizione dell’Arcigay, che si è pubblicamente dissociata dall’immagine dissacrante della Madonna che ha sfilato nel corteo di sabato. Per me questo è un grande risultato, credo che questo possa rappresentare un precedente per altre manifestazioni di questo tipo”, afferma.
Gazzina era stata la prima a rilevare che il Comune aveva concesso il patrocinio al CremonaPride di domenica scorsa. Aveva chiesto garanzie affinché l’ente locale e il sindaco in particolare desse garanzie, che tuttavia non sono state fornite: “La responsabilità è dei singoli”, aveva risposto l’assessore Luca Burgazzi all’interrogazione fatta da Fratelli d’Italia.
Oggi però, all’indomani della presa di distanza da parte del presidente di Arcigay la Rocca Lorenzo Lupoli, Gazzina conferma di avere raggiunto il suo obiettivo. Il fatto insomma che almeno una parte degli organizzatori (Arcigay rappresenta solo una parte di CremonaPride) abbia stigmatizzato il comportamento di alcune persone, è già considerato un ottimo risultato. “Non ho mai pensato che certe manifestazioni debbano essere impedite, ma è necessario tutelare i diritti di tutti”, aggiunge Gazzina. “Veramente grave è che dietro quella statua sfilassero i rappresentanti del Pd, con tanto di bandiera e che non abbiano fatto nulla per far rimuovere l’immagine”.
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