Cronaca

Carcere nel caos: detenuti danno
fuoco alla cella, altri si lesionano

Sono passate solo poche ore dal grave fatto di cronaca accaduto nel carcere di Cremona, dove un detenuto ha tentato di strangolare un poliziotto, che il penitenziario di via Cà del Ferro è tornato al centro delle cronache per l’ennesima giornata di follia e violenza nella quale un agente ha rischiato la vita.

“Una giornata da dimenticare per la polizia penitenziaria”, ha detto Alfonso Greco, segretario regionale per la Lombardia del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria. “Tutto è iniziato ieri sera, quando un detenuto straniero si è tagliato e ha dato fuoco alla propria cella. Subito dopo un altro detenuto straniero si è lesionato il corpo, tagliandosi, e ha dato fuoco anche lui al materasso e ad altri oggetti della propria cella. Il fumo si è propagato per tutta la sezione detentiva, tanto che un poliziotto è stato trasportato in ospedale in camera iperbarica. Nel contempo ci sono stati tre tentativi di impiccamento di altrettanti detenuti in un altro reparto, per fortuna sventati in tempo grazie alla professionalità di quel poco personale in servizio”.

Concitate le fasi degli interventi posti in essere in carcere, ha denunciato ancora il SAPPE: “Sono intervenuti sul posto i vigili del fuoco, due auto mediche e due ambulanze. Una ventina di agenti è intervenuta fuori dal servizio per dare supporto ai colleghi al lavoro. Solo alle due di notte si è riusciti a ripristinare l’ordine e la sicurezza. Una serata da dimenticare, non sappiamo più come affrontare queste emergenze che sono all’ordine del giorno”. “Il personale è allo stremo”, ha detto Greco. “Non si può continuare così, senza un minimo di sicurezza per i colleghi che vanno a lavorare e non sanno se e quando ritorneranno a casa”.

Solidarietà al poliziotto ferito ed a tutti gli agenti di Cremona arriva anche da Donato Capece, segretario generale del SAPPE: “Restano inascoltate le nostre segnalazioni al Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria di Roma ed al Provveditorato regionale di Milano sulle disfunzioni e sugli inconvenienti che si riflettono sulla sicurezza e sulla operatività delle carceri lombarde e del personale che vi lavora con professionalità, abnegazione e umanità, nonostante una significativa carenza di organico. Ed è incomprensibile che chi ha il dovere di intervenire non intervenga tempestivamente”. Infine un appello alla ministra della Giustizia Marta Cartabia affinchè si attivi per fermare “questa spirale di inaccettabili e quotidiani episodi di violenza e definisca con i vertici un piano urgente di intervento”.

© Riproduzione riservata
Caricamento prossimi articoli in corso...