Cronaca

Caso Carrera, battaglia tra le parti
sulla velocità e percorso del taxi

Carrera con il suo legale Paolo Bregalanti

Anche il giudice Chiara Tagliaferri ha detto no alla richiesta di rito abbreviato condizionato all’ammissione del perito cinematico Davide Manfredi avanzata dall’avvocato Paolo Bregalanti, legale del tassista cremonese Giovanni Carrera, 68 anni, accusato di sequestro di persona e lesioni colpose gravissime nei confronti di Luca Lombardo, 27 anni, di Cremona, il giovane rimasto ferito gravemente la notte del 25 dicembre in via Mantova dopo essere caduto dal taxi in corsa.

Il legale della difesa, oggi sostituito dalla collega Lenita Cipollari (anche l’imputato era assente), ha riprovato a proporre l’abbreviato davanti al giudice del dibattimento dopo aver già incassato un no dal giudice per l’udienza preliminare Giulia Masci, secondo cui la perizia di Manfredi, 29 pagine, non è integrativa di quella già presente in atti, ma sostitutiva. Un giudizio che ha visto concorde anche la collega Tagliaferri, il magistrato che dovrà emettere sentenza nei confronti di Carrera.

Il rito abbreviato dà diritto allo sconto di un terzo della pena e si basa esclusivamente sugli atti di indagine raccolti dal pubblico ministero. Dunque niente testimoni, a meno che non sia condizionato, così come nel caso di Carrera, che aveva chiesto di sentire il perito. “L’ingegner Manfredi”, ha spiegato l’avvocato Cipollari, che ha chiesto la produzione della relazione, “ha ricostruito in 3D lo stato dei luoghi e riesaminato con elementi scientifici la distanza percorsa e la velocità, tra i 30 e i 38 chilometri all’ora, inferiore di 10 chilometri rispetto a quanto riportato dalla polizia che si è basata su Google Maps. Quello di Carrera è stato un tragitto lineare”.

In primo piano, Luca Lombardo con l’avvocato Sbravati. Dietro di loro, i genitori di Luca, l’avvocato Gnocchi e la zia del ragazzo

“La consulenza tecnica della difesa”, hanno replicato le parti civili, “è inidonea a provare l’effettiva condotta di guida dell’imputato, considerando che la velocità istantanea è stata calcolata solo in relazione ad un brevissimo tratto, a fronte di un percorso ben più lungo e rispetto al quale la squadra mobile ha ben calcolato la velocità relativa a tutti i 504 metri. Diversamente da quanto affermato dalla difesa, non si è trattato di un percorso lineare, ma contrassegnato da tre curve a gomito, e quindi il dato della velocità media è insignificante”.

“Quello della squadra mobile è stato un lavoro accurato”, ha ribadito a sua volta il pm Francesco Messina, “un lavoro basato a stabilire la velocità anche mediante l’analisi dei tabulati telefonici e delle riprese delle telecamere”. Prima della decisione del giudice, il pm, qualora la pronuncia fosse stata favorevole all’abbreviato, aveva chiesto di sentire in aula la testimonianza di Luca. E invece il processo sarà ordinario e saranno sentiti tutti i testimoni. L’apertura del dibattimento è stata fissata al prossimo 8 luglio con la richiesta delle prove e la fissazione del calendario delle testimonianze.

Oggi, intanto, i genitori di Luca, Nino e Nadia, attraverso gli avvocati Fabio Sbravati e Alberto Gnocchi, si sono costituiti parte civile nei confronti del tassista, mentre il giovane chiede i danni nel penale solo per il sequestro di persona. Per l’altro reato, quello delle lesioni patite, intenterà la causa civile. La difesa di Carrera è stata ammessa a citare il responsabile civile: la Cattolica Assicurazioni.

Sara Pizzorni

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